Motori e mobilità

Il governo non fa sconti sui carburanti, ma Iva e accisa pesano per oltre il 50%

Contro l'esplosione dei prezzi di benzina e diesel, in questi giorni arrivati ai massimi da 6 mesi, il ministro dell'economia Giancarlo Giorgetti spiega: "Solo se si verificano alcune le circostanze partirà la norma taglia prezzi"

Nessun intervento del Governo dopo l'esplosione dei prezzi dei carburanti. Secondo l'aggiornamento dell'Osservatorio carburanti del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, nella settimana dall'1 al 7 aprile, il prezzo della benzina è aumentato a 1,9 euro al litro rispetto alla precedente settimana mentre il gasolio è salito a 1,798 euro/litro.

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Il ministro dell'economia Giancarlo Giorgetti ha spiegato - presentando il Def - che l'esecutivo non ha al momento in programma nessun intervento ad hoc ma che - per alleggerire il peso sul portafoglio degli italiani - ci si affiderà alla norma sulle accise mobili, inserita nel decreto carburanti del gennaio 2023, che ricalca la misura ideata da Pierluigi Bersani nel 2007 e introdotta nella legge Finanziaria del 2008. La norma prevede un taglio delle accise che gravano su gasolio e benzina se si verificano determinate condizioni. Nel dettaglio la riduzione dell'accisa scatterebbe quando il prezzo dei carburanti supera il prezzo medio del bimestre precedente rispetto al valore di riferimento, espresso in euro. Accise e Iva pesano sulla benzina per il 56,4% sul prezzo finale, mentre quelle per il gasolio per il 52,4%.


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