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Ma quindi le bollette aumenteranno? Cosa cambia col nuovo decreto energia

Ci saranno delle variazioni importanti, superiori al 20%. La tariffa per l'elettricità per il mercato tutelato sarà resa nota da Arera domani 30 marzo mentre quella del gas si conoscerà il 4 aprile

"Sulle bollette ci saranno delle variazioni importanti, superiori al 20% sicuramente". Lo ha spiegato oggi il presidente dell'Arera Stefano Besseghini parlando della prossima bolletta della luce all'indomani delle novità introdotte dal nuovo decreto energia approvato ieri 28 marzo dal consiglio dei ministri. "Gli uffici stanno completando gli adeguamenti" spiega Besseghini auspicando che le variazioni del prezzo del gas sui mercati internazionali possa condizionare positivamente anche il conto energetico delle famiglie italiane. La tariffa per l'elettricità per il mercato tutelato sarà resa nota dall'autorità domani 30 marzo mentre quella del gas si conoscerà il 4 aprile prossimo. Per ora dobbiamo affidarci alle stime che indicano un ribasso del 10% della bolletta del gas, su cui peraltro non peseranno ancora gli oneri di sistema, i costi aggiuntivi che vengono applicati per coprire le spese sostenute dalle aziende che gestiscono le reti di distribuzione e che dopo l'invasione russa dell'Ucraina sono stati presi in carico dallo Stato per alleviare la ricaduta del caro energia.

Ma quindi il costo delle bollette calerà?

Il prezzo del gas si trova ai minimi dall'inizio della crisi ucraina e la variazione più importante l'ha fatta negli ultimi due mesi, e difficilmente potrà calare ancora.

Secondo la società di consulenza Rie-Ricerche Industriali ed Energetiche, che stima una contrazione pari a -13,5% per prezzo del gas sul mercato tutelato e fino a -40% per il conto elettrico nel II trimestre del 2023, nonostante il contesto ancora molto incerto, i prezzi sui mercati gas all’ingrosso hanno continuato a scendere nel corso degli ultimi mesi per una combinazione di domanda debole e buona disponibilità di offerta di GNL per l’Europa mentre rimane debole la concorrenza asiatica per il GNL, permettendo ai carichi spot di giungere in volumi sufficienti ai terminali di rigassificazione europei, trovando altresì gli stoccaggi ancora pieni per metà.

Il ritorno degli oneri di sistema

Se il prezzo del gas sembra essere tornato ai minimi con il rallentamento dell'economia globale, c'è tuttavia da tenere conto che con l'ultimo decreto del governo in tema di bollette sembra essere terminata la stagione di forte sostegno pubblico, così oneroso per le casse statali tanto quanto salvifico per le tasche dei cittadini. 

Bollette e bonus riscaldamento: cosa ha deciso il governo Meloni

"I consumatori fin dall'inizio della crisi sono stati oggetto di una attenzione specifica, di fatto hanno avuto le tariffe congelate per quasi un anno e mezzo, con uno sforzo non trascurabile" chiosa il presidente di Arera, Stefano Besseghini spiegando che ci stiamo riavvicinandoci a una situazione più normale: "Il ritorno sulla bolletta della luce degli oneri di sistema crea spazio per interventi successivi nel momento in cui ce ne dovesse essere bisogno". Così in prospettiva si guarda al bonus riscaldamento, un meccanismo che interverrà in inverno quando i costi si rialzeranno.

Intanto dalla prossima bolletta gli italiani dovranno far di conto proprio col ritorno dei costi aggiunti rappresentati nella voce "oneri di sistema" che - inevitabilmente - ridurranno l'impatto positivo della riduzione dei prezzi del gas. Oneri che scatteranno sul sistema sull'elettricità proprio nel periodo in cui gli italiani aumenteranno i consumi elettrici con l'attivazione dei sistemi di climatizzazione.

"Se il Governo avesse confermato tutti i provvedimenti di Draghi, le famiglie avrebbero avuto una bolletta del gas inferiore di 459 euro su base annua" spiega il responsabile del settore energia dell'Unione Nazionale Consumatori, Marco Vignola che fa di conto: "Il governo ha previsto solo fino ad aprile la quota di sconto del 35% degli oneri, se si ravvedesse mantenendola fino a fine anno si potrebbero risparmiare 298 euro a famiglia". Quanto alla luce è chiaro che il ripristino degli oneri implica una "tassa aggiuntiva" pari a 124 euro su base annua per le famiglie che hanno il contratto ancora di tipo in tutela".

Secondo Vignola, "è molto grave che il Governo, contando sul fatto che, grazie al calo consistente dei prezzi all'ingrosso, comunque Arera potrà formalmente annunciare, sia per la luce che per il gas, una riduzione del prezzo finale per le famiglie in tutela, rimetta le imposte sulle bollette, non rendendosi conto che restano a livelli lunari e da infarto". "Ancora più preoccupante - prosegue - che per il gas non solo da aprile si riduce lo sconto degli oneri del 65%, ma che poi da maggio la componente tariffaria UG2 venga reintrodotta al 100%, mentre le altre componenti degli oneri di sistema, attualmente pari a zero, saranno ripristinate a partire dal terzo trimestre 2023. Insomma, per il gas si profila una stangata che potrà essere solo parzialmente attenuata a partire da ottobre con un contributo in quota fissa che per ora, però, resta ignoto, e che sarà introdotto solo nel caso la media dei prezzi giornalieri del gas sul mercato all'ingrosso superi una certa soglia. Se, quindi, il prezzo resterà quello attuale per i prossimi dodici mesi, il contributo non scatterà e gli italiani pagheranno 459 euro in più su base annua" conclude Vignola.

"Una scelta scellerata, doppiamente sbagliata. Il Governo approfitta del calo del prezzo nei mercati all'ingrosso per togliere o ridurre gli aiuti, non rendendosi conto che, nonostante la diminuzione delle bollette, che comunque, grazie al secondo inverno più caldo di sempre in Europa, ci sarà, gli importi resteranno a un livello che, nel caso ad esempio della luce, è ancora oltre il doppio rispetto ai tempi normali" rincara Massimiliano Dona, presidente di Unione nazionale consumatori. "Errore duplice - sottolinea - perché questa scelta avrà un effetto negativo non solo al momento del pagamento delle bollette, ma anche sull'inflazione che stava invece rallentando, con effetti nefasti sul potere d'acquisto delle famiglie e sui loro consumi".

Decreto bollette cosa ha deciso il governo

Il decreto energia prevede 

  • riduzione dell'aliquota Iva al 5% per il gas da riscaldamento e l'estensione della stessa al teleriscaldamento;
  • oneri di sistema azzerati per il gas, ritornano per la bolletta della luce;
  • bonus riscaldamento senza limiti di Isee dal 1 ottobre e per i mesi novembre e dicembre 2023 a compensazione se la media dei prezzi giornalieri del gas naturale sul mercato saranno oltre una certa soglia che dovrà essere stabilita;
  • prorogato fino al 30 giugno sia il bonus sociale, che lo sconto sulle bollette di luce e gas per le oltre 4 milioni di famiglie con Isee fino a 15 mila euro;
  • le imprese potranno continuare a beneficiare fino al 30 giugno dei crediti d'imposta al 40% e al 45% se nel primo trimestre del 2023 hanno registrato un incremento del prezzo delle bollette di luce e gas superiore al 30% rispetto al primo trimestre del 2019.

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