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Per chi sono raccomandati i nuovi vaccini contro il Covid

Riparte la campagna vaccinale. Non ci sarà nessun obbligo, ma solo una raccomandazione per le categorie più fragili. A differenza di quanto accade negli Usa dove il vaccino viene consigliato dai sei mesi in su

Foto di repertorio

Con l'arrivo dell'autunno riparte la campagna vaccinale. I nuovi vaccini di Moderna e Pfizer aggiornati per proteggere dalle ultime varianti del Sars-Cov-2 saranno gratis per tutti cittadini che vogliano sottoporsi alla somministrazione, e non soltanto per le categorie indicate nell'ultima circolare del ministero della Salute. A dirlo è stato ieri il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenendo al Tg1. I nuovi vaccini aggiornati contro le varianti Xbb circolanti di Omicron arriveranno entro due settimane e la campagna vaccinale anti-Covid e antinfluenzale partirà dagli inizi di ottobre 2023. Le due vaccinazioni, antinfluenzale ed anti-Covid, potranno essere effettuate nella stessa seduta vaccinale.

A meno di colpi di scena dell'ultima ora (invero piuttosto improbabili) i nuovi vaccini saranno raccomandati a tutta la popolazione di età superiore ai 60 anni, ai soggetti di età superiore a 6 mesi affetti da patologie croniche e da situazioni di immunocompromissione che comportano un aumentato rischio di malattia grave, alle donne in gravidanza e agli operatori sanitari non immunizzati negli scorsi 12 mesi. Ovviamente non ci sarà nessun obbligo. I tempi bui della pandemia sono lontani. Com'è avvenuto lo scorso anno il vaccino sarà però raccomandato alle categorie più fragili.

Una strategia diversa rispetto a quella messa in campo dagli Stati Uniti. I Cdc americani (Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie) hanno infatti deciso di consigliare la vaccinazione a tutti dai 6 mesi di vita in su perché, viene evidenziato, "rimane la migliore protezione contro ricovero e morte legati a Covid-19. E riduce anche la possibilità di subire gli effetti del Long Covid, che può svilupparsi durante o in seguito a un'infezione acuta e durare per un periodo prolungato".

In Italia gli esperti si dividono. Per Massimo Andreoni, professore di Malattie infettive all'Università Tor Vergata di Roma, la raccomandazione dei Cdc "conferma quello che si è detto anche in passato, ovvero che per i bambini più piccoli e per la tutta la popolazione che non rientra nelle categorie con comorbidità, un richiamo del vaccino aggiornato anti-Covid è sempre utile". "Non sono assolutamente d'accordo" dice invece Matteo Bassetti. "Non dobbiamo ricommettere il medesimo errore già commesso due anni fa allargando la vaccinazione a tutti da 0 a 100 anni senza nessuna distinzione".

In ogni caso il governo non è orientato a seguire questa strada: i vaccini saranno consigliati solo alle persone a rischio. Anche sulle misure di contenimento sembra essere escluso qualsiasi ritorno al passato, ma per quanto riguarda le scuole il ministro dell'Istruzione Valditara si dimostra cauto: "Adotteremo - ha detto - tutte le misure che gli esperti giudicheranno utili a contenere il contagio a tutela in particolare di studenti e personale fragile". 

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