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Fase 2, la provincia che accelera: da domani riaprono i negozi, da lunedì parrucchieri e bar

Il consiglio provinciale di Bolzano ha approvato stanotte la legge per l'Alto Adige. C'è un angolo di Italia in cui la fase 2 accelera improvvisamente, un cambio di passo non inatteso e che sarà osservato con attenzione. Ma Boccia impugna il provvedimento

Bolzano, veduta panoramica (foto Ansa)

C'è un angolo di Italia in cui la fase 2 accelera improvvisamente, un cambio di passo non del tutto inatteso e che sarà osservato con attenzione anche da Roma. Il consiglio provinciale di Bolzano ha approvato in seduta notturna con 28 sì, 1 no e 6 astensioni la legge che accelera la fase 2 in Alto Adige, o meglio la "ripresa graduale delle libertà di movimento delle cittadine e dei cittadini, delle attività economiche e delle relazioni sociali". Domani possono quindi aprire i negozi, mentre lunedì tocca a parrucchieri, bar, ristoranti e musei. "La crisi - ha detto il governatore Arno Kompatscher in chiusura dei lavori - è stata una grande sfida per tante categorie, dalle famiglie alle imprese, e le prossime settimane saranno comunque difficili. La legge forse delude alcune aspettative, ma è stato giusto proseguire insieme su questa strada". 

Dopo la pubblicazione sul bollettino ufficiale della Regione, attesa per oggi in giornata, entrano in vigore le misure per la ripresa delle attività, "condizionata dall'osservanza rigorosa e responsabile delle misure di sicurezza". Il testo prevede il divieto di assembramento, l'osservanza di una distanza di due metri, un adeguato rapporto tra superficie e persone per tutte le attività economiche. Domani possono riaprire le attività produttive industriali, artigianali e commerciali. L'11 maggio è la volta dei servizi alla persona e di quelli di ristorazione e somministrazione alimenti e bevande, nonché delle attività artistiche e culturali compresi musei, biblioteche e centri giovani.

I servizi di assistenza all'infanzia potranno riprendere dal 18 maggio con gruppi ridotti, da domani invece già i servizi sociali. La programmazione del servizio di trasporto pubblico è disposta dall'assessore competente con servizi modulati assicurando quelli essenziali. I sindaci e le sindache possono adottare misure più restrittive. Proprio il fatto che in Alto Adige, dal 18 maggio, seguendo dettagliati protocolli di sicurezza, possono essere di nuovo offerti i servizi per l'infanzia, darà modo a tutte le altre regioni di osservare con attenzione le modalità messe in atto per ripartire. L'assistenza all'infanzia nelle microstrutture e presso le Tagesmütter può iniziare progressivamente. Un cambiamento significativo è rappresentato dalla riduzione delle dimensioni dei gruppi. Nel caso di bambini al di sotto dei 6 anni i gruppi potranno essere composti da un massimo di 4 bambini, mentre al di sopra dei 6 anni i gruppi potranno essere composti al massimo da sei bambini. La composizione dei gruppi dovrà rimanere costante e si dovranno evitare i contatti tra gruppi diversi. Per quanto riguarda la partecipazione sarà data la precedenza ai bambini i cui genitori, che per ragioni di lavoro o per altri motivi, non sono in grado di seguire personalmente i propri figli. Laddove possibile le offerte di assistenza ed i progetti dovranno svolgersi all'aperto e sempre nello stesso luogo. Le medesime dimensioni dei gruppi (4 per i bambini al di sotto dei 6 anni e 6 al di sopra di questa età) valgono anche per il cosiddetto servizio di emergenza negli asili e nelle scuole primarie dove viene offerta un'assistenza di mezza giornata senza il vitto.

Il 25 maggio è invece la data fissata per la riapertura delle strutture ricettive presenti sul territorio provinciale. Le misure della legge riguardano ambiti in cui la Provincia ha la competenza in virtù dello Statuto di autonomia, mentre per quanto riguarda gli spostamenti verso il resto del Paese, le lezioni scolastiche e universitarie, le manifestazioni sportive, valgono le normative nazionali. Con quattro articoli e in circa 50 pagine, la legge fissa modi e tempi della ripartenza. Nell'articolato vi sono le norme generali a cui tutti si devono attenere in particolare nel settore delle attività economiche. Negli allegati sono dettagliatamente descritti tutti i protocolli di sicurezza concordati con le parti sociali. 

"Prendo atto che la Provincia Autonoma di Bolzano ha inserito nella sua legge che si adeguerà alle linee guida nazionali ed è un segnale di grande responsabilità. Tuttavia, poiché ha deciso di aprire ugualmente alcune attività commerciali pur in assenza delle linee guida sul lavoro, il governo non può fare altro che impugnare il provvedimento, limitatamente alle parti in contrasto con le regole sulla sicurezza sul lavoro". Lo annuncia il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia.

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