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Coronavirus, Raffaella Camarda: "I voli di rimpatrio non sono sicuri, anche per questo aumentano i contagi"

Aerei pieni e nessuna distanza di sicurezza. La testimonianza dell'attrice, rientrata in Italia da Madrid, ora in quarantena. Ma in quanti, di quelli che tornano, lo fanno?

L'attrice Raffaella Camarda

"Quedate en casa". Gli spagnoli seguono l'esempio degli italiani e restano a casa. Lo fanno con qualche giorno di ritardo, ma certamente in anticipo rispetto al lockdown proclamato dal primo ministro Pedro Sanchez. E l'emergenza coronavirus non ha chiesto il permesso per travolgere la Spagna, al collasso, con numeri di contagi e decessi che crescono vertiginosamente di ora in ora. 

"Una situazione drammatica" racconta a Today l'attrice Raffaella Camarda, che fino a mercoledì si trovava a Madrid per lavoro. "Sono lì da gennnaio, anzi ero, perché da due giorni sono di nuovo a Roma - spiega - Ero rientrata in Italia per fare un provino e il 9 marzo sono tornata a Madrid, ma ho capito subito che non stavano prendendo seriamente il problema, credendo fosse prettamente italiano. Strade e piazze piene, si continuava ad andare nei bar, nei locali, nei cinema, a fare la vita di sempre". Poi l'allarme, ma partito dai cittadini: "In Spagna si è iniziato piano piano a fare rete: noi italiani davamo moniti agli spagnoli su quanto accadeva in Italia e gli spagnoli residenti in Italia mandavano messaggi e video. L'allerta è partita da una coscienza collettiva". 

Più un passaparola tra cittadini, dunque, che una presa di posizione da parte del Governo, arrivata in ritardo (venerdì 13 marzo). "La gente iniziava già a restare in casa perché leggeva i giornali e vedeva in tv cosa stava accadendo in Italia - racconta ancora l'attrice romana - I provvedimenti restrittivi sono stati adottati prima dai cittadini. Ci sono state discoteche, ad esempio, che hanno chiuso prima del decreto, in modo del tutto autonomo. Il governo non faceva nulla. L'8 marzo ha addirittura autorizzato la manifestazione per la giornata mondiale della donna e la settimana scorsa si sono resi conto, facendo i tamponi, che la maggior parte dei nuovi contagi derivava proprio da quella manifestazione".

In Italia non calano i contagi, attenzione ai voli di rimpatrio

Raffaella Camarda è riuscita a rientrare in Italia, a Roma, con uno dei voli di rimpatrio autorizzati dalla Farnesina e proprio a questo proposito solleva una questione importante, quella della sicurezza a bordo, negli aeroporti, ma anche del post-rimpatrio. Andiamo con ordine. "Quando hanno messo dei voli diretti per il rimpatrio, operati da Alitalia e autorizzati dall'Unità di crisi della Farnesina, ho pensato fosse il modo più sicuro per tornare in Italia - ci spiega al telefono - Purtroppo non è così e questo è un problema serio per gli italiani. Quei voli non sono operati in sicurezza, o meglio, ci sono delle grandi incoerenze. Già al gate, al momento dell'imbarco, nessuno rispettava la distanza di un metro. A bordo Alitalia dava mascherine a chi non ne aveva, ma l'aereo era pieno e quindi anche qui nessuna distanza, come per scendere". 

Altra falla che emerge dalla sua testimonianza è quella del 'dopo' rimpatrio: "Quando scendi devi compilare l'autocertificazione. Devi dirgli perché sei tornata, dove stai andando e poi hai l'obbligo di chiamare la asl. Tutti gli italiani che rientrano hanno l'obbligo di chiamare la asl, che li mette in quarantena. Qui il grande punto interrogativo: la gente chiama la asl?". Ci si affida al buon senso, che forse non tutti hanno.

Qui, allora, l'appello dell'attrice, che sta trascorrendo la quarantena nella camera di un B&B per non tornare a casa dei genitori: "Quando ho finito la quarantena tornerò dai miei. Bisogna far sapere che qualsiasi italiano torni con un volo di rimpatrio, non può condividere casa con altre persone, anche se sono parenti o amici. Se non si ha questa possibilità si deve stare isolati in camera, per 14 giorni, con piatti, bicchieri e posare ad hoc. Punto. Andare solo dalla camera al bagno".

Chiudere i voli? "Questo devono fare - risponde senza esitare Raffaella Camarda - Ci si chiede perché i contagi in Italia non calano, ma è un continuo via vai. Pensa che io torno dalla Spagna, dove sono ancora aperti i voli nazionali. Dovrebbero prendere misure più drastiche, anche con i voli di rimpatrio. Dal Regno Unito sono previsti 6 voli fino al 5 aprile, dalla Spagna per il momento non sono più disponibili. Dall'America è previsto un volo al giorno fino al 3 aprile e 2 al giorno dal 4 aprile. Voli disponibili anche dalla Francia, dal Belgio, dalla Germania, sono tantissime le persone che rientrano. Stiamo facendo tanti sacrifici ma guardiamo anche quello che succede intorno. Siamo tutti in casa e ci si chiede perché continuano ad aumentare i contagi. Sicuramente questo è uno dei motivi".

E mentre i bollettini ancora non ci danno tregua e l'annuncio "zero contagi" sembra un miraggio, si pensa già alla minaccia del ritorno del virus. Con un biglietto in prima classe. 

Madrid-Roma, alcune immagini girate sull'aereo e in aeroporto


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