Attualità

Se anche Nuzzi diventa un complottista

Gianluigi Nuzzi

Ancora una volta il giornalista Gianluigi Nuzzi si è reso protagonista di uno scivolone social. Dopo aver postato, in buona compagnia visto che lo fece anche Andrea Scanzi, le foto di persone in coda per comprare l'Iphone 12 a Napoli, stavolta ha scritto un post sul vaccino per la Covid-19. Tre settimane fa postò la propria indignazione per il fatto che i napoletani erano assembrati per uno smartphone nonostante la zona rossa, solo che quella foto era stata scattata quando la regione era ancora in zona gialla. Nelle ultime ore, invece, ha mosso dubbi sul vaccino. Dubbi che hanno il sapore del complottismo visto che il giornalista d'inchiesta si chiede come sia possibile che dopo un anno di pandemia sia già stato creato il vaccino mentre per l'Aids non sia stato ancora fatto dopo 30 anni dalla scoperta della malattia.

Un paragone assurdo ma che ha, però, fatto incetta di like da parte degli stessi indignados che pure gli tributarono una standing ovation in occasione dell'altra bufala sui napoletani. La sua considerazione anche stavolta è molto al limite della cattiva informazione visto che non si contano in rete i commenti di numerosi esperti che hanno spiegato il perché di questa differenza. Delle spiegazioni logiche, lineari, che chissà perché Nuzzi, attento giornalista d'inchiesta ha deciso di ignorare. Esistono, infatti, delle malattie virali contro le quali il corpo umano riesce a reagire e a scatenare una difesa immunitaria. È il caso del morbillo, dell'influenza o dell'epatite B e anche della Covid. Il corpo riesce a reagire e per questo è possibile creare dei vaccini. Non si fa altro che riprodurre in laboratorio la reazione naturale del corpo a queste malattie.

Esistono poi delle malattie contro le quali il corpo umano non riesce a creare delle difese immunitarie, come l'Aids, per le quali non è possibile creare un vaccino. Non si può, cioè, ricreare in laboratorio la reazione naturale del sistema immunitario al virus dell'Hiv semplicemente perché non esiste. Anzi il virus ha il poco lusinghiero “pregio” di distruggere il sistema immunitario. In questo caso l'unica possibilità che hanno gli scienziati è quella di curare la malattia. Cosa che si fa brillantemente da anni. Com'è possibile che un giornalista del calibro di Nuzzi, conduttore di una fortunata trasmissione tv e autore di inchieste che hanno svelato i misteri del Vaticano, non abbia tenuto in considerazione una spiegazione così elementare alla portata anche di persone inesperte? La speranza è che negli ultimi tempi non stia cedendo alle lusinghe che la pancia del Paese sa stimolare con migliaia di like e fama social.


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