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L’Italia si prepara ad aiutare gli uomini che picchiano le donne

Pubblicata la relazione sugli uomini autori di violenza di genere. Maiorino (M5s): "Finalmente la possibilità di imprimere una svolta concreta"

Rapporto uomini maltrattanti femminicidi - foto Ansa

Aiutare gli uomini che picchiano le donne. Non è un controsenso. E’ ciò di cui ha bisogno un Paese che vuole davvero spezzare il vortice della cultura patriarcale, su cui mettono le radici i femminicidi. Per questo ieri, mentre la commissione di Inchiesta del Senato sul Femminicidio approvava all'unanimità la relazione sugli uomini autori di violenza di genere, in Commissione giustizia al Senato iniziava l'esame del disegno di legge della senatrice Alessandra Maiorino (Movimento 5 Stelle), per l'istituzione di percorsi per gli uomini maltrattanti.

"La violenza contro le donne è un problema che riguarda gli uomini, sono gli uomini che devono interrogarsi. - spiega Maiorino - Finora si è agito solo sulla protezione delle vittime senza ambire ad andare alla causa del problema, che sono appunto gli uomini violenti. E' nostro dovere fare tutto il possibile per fermare la violenza fin dal suo primo manifestarsi, senza aspettare che l'escalation raggiunga il suo apice più drammatico. Questo è l'obiettivo dei centri di ascolto per uomini maltrattanti oggetto della relazione approvata in commissione femminicidio e del disegno di legge a mia prima firma, su cui ieri la commissione giustizia ha iniziato il suo esame".

Centri per uomini maltrattanti: il rapporto

Centri di ascolto che in Italia sono all’età della pietra. Ce ne sono pochi, sono diffusi in modo eterogeneo sul territorio italiano e non hanno abbastanza fondi per avviare progetti di recupero con gli uomini. E’ proprio quello che emerge dal lavoro di approfondimento della Commissione, svolto attraverso l'ascolto di esperti operativi nella prevenzione e la raccolta di materiale di pratiche e normative nazionali e internazionali. “E' infatti necessario risalire alle cause, affrontarle a viso aperto e lavorare per sradicare la cultura nella quale la violenza contro le donne trova il suo humus ideale. Questi sono gli obiettivi che perseguono i centri di ascolto per uomini autori di violenza già esistenti nel nostro Paese, la cui funzione cruciale è riconosciuta nel documento approvato”. Hanno commentato le relatrici Valeria Valente (Pd), presidente della Commissione e le relatrici Alessandra Maiorino (M5s) e Donatella Conzatti (Iv), segretaria della Commissione e tutte le componenti della commissione Femminicidio di Palazzo Madama. 

"Si tratta di un approccio innovativo che possiamo anche definire pionieristico. - dicono le parlamentari pentastellate della commissione - La sperimentazione fatta sul campo ci dice che si possono ottenere risultati concreti: questi programmi esistono ormai da molti anni, ma solo grazie alla determinazione di persone encomiabili che hanno istituito i Centri di ascolto per uomini maltrattanti (Cam), realtà importanti ma ancora poco diffuse, soprattutto in alcune parti d'Italia, e non inquadrate dal punto di vista normativo”. 

Infatti, nella relazione della Commissione, si legge che “la presenza di Centri che propongono programmi per uomini autori di violenza è di carattere locale e la distribuzione sul territorio nazionale non è omogenea, presentando una maggiore concentrazione al centro-nord”. Inoltre si “sottolinea la necessità di un quadro normativo attuativo e regolamentare nazionale tale da portare il sistema dei Centri per il trattamento degli uomini autori di violenza ad un livello di sviluppo superiore che preveda linee guida, livelli di specializzazione degli operatori e standard organizzativi dei trattamenti omogenei a livello nazionale nonché verifiche sull'efficacia dei programmi e sulle recidive, operate da soggetti terzi. Al riguardo, è essenziale approvare in Parlamento una normativa di riferimento completa per le attività di trattamento degli uomini autori di violenza. Infatti, in anni recenti, il trattamento degli uomini autori di violenza è sì entrato a far parte del nostro ordinamento giuridico, ma con interventi spesso non adeguatamente armonizzati. Alla luce di ciò, se i costi del mero trattamento e nei casi di accesso spontaneo al servizio possono essere previsti parzialmente a carico dell’uomo, i costi del servizio che i Centri svolgono, dovranno invece essere sempre principalmente sostenuti con risorse pubbliche”. 

Maiorino: "Andiamo oltre la repressione dei reati"

Solo così si potrà arrivare ad una società in cui gli uomini possano anche autonomamente rendersi conto di non riuscire a gestire la propria rabbia e i propri comportamenti violenti e decidere di rivolgersi a un centro specializzato vicino casa. "Adesso abbiamo finalmente la possibilità di imprimere una svolta concreta. - conclude la senatrice pentastellata Maiorino, che è anche capogruppo in commissione Giustizia e nella commissione Femminicidio - Oltre alla protezione delle vittime e all'azione repressiva verso chi perseguita le donne dobbiamo essere in grado di agire in prevenzione, intervenendo già ai primi segnali della violenza (i cosiddetti reati spia), facendo leva sull' ammonimento del Questore e inviando gli uomini verso professionisti che possono far loro comprendere il disvalore della violenza. Si supera cosi finalmente anche quel retaggio culturale che ha fin qui impedito di andare alla fonte del problema: la cultura patriarcale di cui tutti, uomini e donne, siamo intrisi, e andando a decostruire gli stereotipi di genere alla base della violenza contro le donne”. 
 


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