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Un decreto legge o un nuovo Dpcm per l'Italia in zona rossa dalla prossima settimana (e il lockdown a Pasqua e nei week end)

L'esecutivo prepara nuove regole e restrizioni più dure nelle aree rossa, arancione e gialla. Pasqua e Pasquetta nella stretta e sabato e domenica ultimi giorni di "libertà". In discussione l'anticipo del coprifuoco e la regola dei 250 casi ogni 100mila abitanti. Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, le province di Trento e Bolzano, Friuli-Venezia Giulia, Marche e Campania a rischio con l'ordinanza di Speranza

Nella foto: Mario Draghi e Renato Brunetta

Il governo di Mario Draghi prepara un decreto legge o un nuovo Dpcm per portare l'Italia in zona rossa nei week end a partire dalla prossima settimana. Oggi si riunirà la cabina di regia dell'esecutivo, che dovrà prendere una decisione sullo strumento giuridico da adottare per dichiarare il lockdown in Italia, che non partirà comunque da sabato 13 marzo ma da quello successivo (e quindi con Pasqua e Pasquetta comprese). C'è in ballo anche l'ipotesi di un disegno di legge da far approvare con corsia preferenziale dal Parlamento, ma sarebbe difficile rispettare i tempi. Mentre si calcola che siano trenta milioni i cittadini italiani che potrebbero andare in lockdown con la nuova stretta. 

Un decreto legge o un nuovo Dpcm per l'Italia in zona rossa dalla prossima settimana (con il lockdown nel week end e a Pasqua)

Ieri la cabina di regia alla fine non ha preso decisioni perché si attendono i numeri del report #43 dell'Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute, che sarà definitivo venerdì 12 marzo. "Le decisioni che vogliamo assumere devono essere supportate dai dati più aggiornati possibile", ha spiegato in serata Roberto Speranza. Il governo Draghi attende i numeri: poi, venerdì, il cdm che dovrebbe dare il via libera alla stretta, in vista delle festività pasquali. Il ministro della Salute non si sbilancia su quali saranno le decisioni finali del governo. Sulla zona rossa nei week end, una delle misure che circolano con più insistenza, si limita ad ammettere che "è una delle ipotesi che si stanno valutando". In ogni caso ulteriori restrizioni ''sono probabili'' e ''opportune'', e anche in "tempi stretti" perché le varianti fanno correre il virus. Tra i punti considerati acquisiti ci sono:

  • l'automatismo per far scattare la zona rossa una volta superata l'asticella dei 250 contagi ogni centomila abitanti;
  • una nuova proroga al divieto di spostamento tra le regioni, al momento in scadenza il 27 marzo;
  • una stretta agli spostamenti dai comuni di residenza;
  • il coprifuoco.

Il governo guarda comunque al modello Natale per affrontare il periodo di Pasqua: zone rosse nei festivi e prefestivi per contenere i movimenti che in quei giorni potrebbero inevitabilmente diventare veicolo di contagio, spiega il titolare dell'Agricoltura Stefano Patuanelli. "Nella giornata di domani - fa sapere palazzo Chigi- saranno esaminati nuovi dati sulla diffusione del contagio e approfondimenti condotti con le regioni e le Province autonome. Venerdì il Consiglio dei ministri potrà valutare l'adozione di eventuali misure". Tra il confronto con regioni e enti locali e il consiglio dei ministri convocato per venerdì non si esclude un nuovo vertice con le forze di maggioranza per limare le misure da varare. Il decreto legge pare attualmente lo strumento più adatto e dovrebbe restare fuori dalla stretta il prossimo week end, quello del 13 e 14 marzo. E questo perché la linea del governo Draghi, sin dal discorso programmatico in Parlamento, è quella di informare delle restrizioni con un congruo anticipo rispetto all'entrata in vigore.

Il decreto legge 12 marzo del governo Draghi: verso il lockdown a Pasqua e Pasquetta in Italia

Le 16 regioni che rischiano la zona rossa o arancione con l'ordinanza di Speranza e il decreto legge di Draghi

L'agenzia di stampa Ansa scrive che tra i ministri c'è chi, a partire da Roberto Speranza, spinge per rafforzare le chiusure da subito in tutto il territorio nazionale, non solo nei fine settimana. E al contrario c'è chi non vorrebbe penalizzare ancora ristoranti e negozi, neanche nei weekend. Come all'epoca del governo Conte, Partito Democratico, MoVimento 5 Stelle e Liberi e Uguali si collocano su una linea rigorista mentre Forza Italia, Lega e Italia viva frenano su nuove misure nazionali generalizzate. Il Cts suggerisce il rafforzamento delle restrizioni nelle zone gialle, perché è lì che vanno ridotti i contatti tra le persone per evitare il diffondersi del contagio, il passaggio automatico in zona rossa con un'incidenza a 7 giorni di 250 casi ogni 100mila abitanti, chiusure nei fine settimana come già avvenuto durante le festività natalizie.

Il report #42 dell'Iss per la Cabina di Regia sull'emergenza coronavirus

Il Corriere della Sera aggiunge che l’ordinanza che sarà firmata domani sera dal ministro Speranza renderà dunque automatiche queste regole in molte Regioni da lunedì 15 marzo e fino a domenica 28 marzo e spiega che subito dopo arriverà la stretta già concordata per la settimana di Pasqua.

Proprio come accaduto a dicembre, scienziati e ministri sembrano d’accordo che un allentamento in occasione delle festività potrebbe causare una diffusione altissima del Covid-19. Per questo il decreto prevederà divieti mirati in quei sette giorni e in particolare da sabato 3 aprile a lunedì 5 aprile. Limitati al massimo gli spostamenti, non saranno consentiti pranzi, incontri con più persone non conviventi. gite. E non è escluso — così come avvenuto a Natale — che si decida di chiudere bar e ristoranti.

Intanto Antonella Viola, immunologa e professoressa di Patologia Generale all'università di Padova, dice che "è l’ultimo sforzo: bisogna tenere duro ancora un mese e mezzo e poi, tra i vaccini e l’estate, l’avremo scampata". E dice che vorrebbe che fosse imposta un'ulteriore restrizione: "L’obbligo di mascherine FFP2 nei luoghi chiusi". L'Istituto Superiore di Sanità e il Comitato Tecnico Scientifico hanno chiesto al governo di limitare i contatti tra i cittadini come è successo a Natale qualdo il presidente del Consiglio era Giuseppe Conte. Ovvero implementando il sabato e la domenica misure da fascia arancione con bar e ristoranti chiusi e divieto di uscire dal proprio comune. Il sistema non ha riscosso l'apprezzamento del centrodestra ma intanto la risalita della curva epidemiologica non si ferma e il monitoraggio di domani porterà molte regioni in zona rossa e arancione dal 15 fino al 28 marzo. Subito dopo arriverà la stretta concordata per la settimana di Pasqua. 

Sette giorni di lockdown in Italia a Pasqua e Pasquetta nel decreto Draghi 

Ieri il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha chiuso con un'ordinanza valida fino al 21 marzo tutti i lungomare, le piazze e i parchi pubblici nella regione. Il sindaco di Bari Antonio De Caro ha  il coprifuoco anticipato alle 19 vista l'incidenza schizzata a 323 casi ogni 100mila abitanti. Le due decisioni, concordate con il ministero, possono essere considerato un viatico per quelle che prenderà il CdM oggi e domani. Intanto nelle regioni la situazione si fa sempre più complicata: sospesi in Piemonte tutti i ricoveri non Covi, terapie intensive occupate al 67% in Molise mentre in Veneto il direttore della Sanità Luciano Flor dice chiaramente che si sta pensando alla "sospensione di alcuni servizi sanitari" e a Bologna i ricoveri hanno superato di gran lunga quelli della prima ondata, con 200 persone in terapia intensiva e subintensiva, "il doppio di novembre". La Puglia richiude le scuole a Bari e Taranto visto che, dice il presidente Michele Emiliano, che si registra un aumento dei ricoveri per Covid "tali da determinare una quasi completa saturazione dei posti letto". 

Il silenzio di Salvini sui 30 milioni di cittadini che rischiano il lockdown in Italia dalla prossima settimana

Repubblica scrive che chiudere dove ci sono 250 casi settimanali ogni 100mila abitanti con l'attuale quadro significherebbe blindare da 28 a 30 milioni di cittadini: nove regioni e due Province autonome, mezza Italia. Il criterio dell'ingresso automatico in zona rossa a 250 casi settimanali ogni 100mila abitanti (già suggerito dal Cts senza fortuna la scorsa settimana e a gennaio) dovrebbe questa volta passare portando automaticamente con sé la chiusura non solo delle scuole ma anche di negozi e centri commerciali come sollecitato dai ministri Patrizio Bianchi e Maria Stella Gelmini.

Dagli ultimi dati disponibili, a trovarsi nelle condizioni di diventare rosse sarebbero Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, le province di Trento e Bolzano, Friuli-Venezia Giulia, Marche e Campania (che si è messa in rosso da sola come l'Alto Adige). Nelle zone rosse potrebbero essere ulteriormente strette le maglie sui movimenti delle persone così come avvenuto durante il primo lockdown, ad esempio chiudendo parchi, ville, giardini e limitando l'attività motoria e sportiva nei pressi della propria abitazione per evitare che, chiusi negozi, bar e ristoranti la gente si riversi nei luoghi di ritrovo dando vita a pericolosi assembramenti.

Il Lazio invece dovrebbe passare dalla zona gialla a quella arancione. Si pensa anche di eliminare la didattica in presenza nelle scuole che si trovano in zona arancione. Nuove restrizioni anche in zona gialla: si ragiona sul divieto assoluto di asporto di bevande dopo le 18 e sulla chiusura dei luoghi di ritrovo ma anche dalla revoca della possibilità di eliminare la deroga andare (in due) a trovare a casa amici e parenti. Resta sul tavolo anche la proposta di anticipare il coprifuoco alle 20. Il Corriere della Sera scrive che si ragiona attorno alla possibilità di imporre ogni sabato e domenica il divieto di apertura di bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie per l’intera giornata e viene consentito l’asporto di cibo e bevande fino alle 18 per i bar e fino alle 22 per ristoranti, enoteche e vinerie in tutta Italia: sarebbe vietata anche la consegna a domicilio.

Ne ha parlato ieri il professor Massimo Antonelli, direttore dell’Unità di Anestesia e Rianimazione del Policlinico Gemelli di Roma, componente del Cts a SkyTg24: "Abbiamo stressato la situazione in base ai dati e richiamato i Dpcm pubblicati. L’unica considerazione in più è di limitare la circolazione e applicare oggi misure simili a quelle di Natale nei giorni festivi e prefestivi. Questo anche nella zona gialla, perché con l’attuale contesto la mitigazione delle curva appare limitata. Non possiamo far finta che la situazione sia diversa da quella che è".  

Le otto regioni e province a rischio zona rossa con l'ordinanza del ministero di venerdì 12 marzo

Venerdì sarà anche il giorno dell'ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza. "In quasi tutte le regioni si supera la soglia dei 250 casi per 100 mila abitanti. Questo non è preoccupante ma allarmante", ha detto ieri a RaiNews24 Alberto Villani, membro del Comitato tecnico scientifico e presidente della Società italiana di Pediatria. La Repubblica scrive che a trovarsi nelle condizioni di finire in zona rossa sarebbero Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, le province di Trento e Bolzano, Friuli-Venezia Giulia, Marche e Campania. In Toscana i dati "sono sostanzialmente da zona arancione, però chiaramente al limite", ha dichiarato il governatore Eugenio Giani: anche per la regione c'è il rischio zona rossa. La provincia di Pistoia è già nell'area con le massime restrizioni insieme ad altri due comuni (Castellina Marittima in provincia di Pisa e Cecina in provincia di Livorno). 

In Puglia il governatore Michele Emiliano ha annunciato una ordinanza: "Credo che ci siano le premesse per l'adozione di misure più stringenti e un passaggio di zona di rischio della Puglia. Nel frattempo cercheremo di adottare tutte le misure temporanee, oggi farò ordinanza in attesa del provvedimento del ministro". Nella nuova ordinanza annunciata da Emiliano ci saranno misure anti assembramento, con chiusure anticipate delle attività commerciali e restrizioni negli spostamenti. Su Pasqua, Sabato Santo e Pasquetta, "le prossime 48 ore saranno dedicate alla condivisione del percorso con le Regioni e poi alla condivisione alla popolazione", ha precisato il ministro Patuanelli.

Il Fatto Quotidiano spiega che l'automatismo sui 250 casi ogni 100mila abitanti è una delle misure raccomandate espressamente nei giorni scorsi (e in realtà fin da gennaio) dal Comitato tecnico scientifico, che ieri alla riunione dei ministri era rappresentato dal presidente dell’Iss Silvio Brusaferro e dal presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli. Sono stati loro a illustrare il rapido peggioramento della situazione.

Si cerca però un correttivo per non penalizzare chi, come il Veneto, fa più tamponi di altri e avrà sempre valori assoluti più alti di chi ne fa di meno.

La Pasqua e la Pasquetta in zona rossa sono date ormai per certe, mentre oggi è convocata anche la Conferenza Stato-Regioni: all’ordine del giorno c’è il nuovo piano vaccini con le priorità attribuite ad alcune categorie di disabili fin qui rimaste fuori, compresi i caregiver, ma si discuterà anche della stretta. L'incidenza media è a 244 (a febbraio era a 140 nuovi casi ogni centomila abitanti), mentre le terapie intensive da due giorni  sono al 31% a livello nazionale e al si spra della soglia in Lombardia e Marche (40%) e Umbria, Trentino Alto Adige e Molise (50%). 

Sabato e domenica zona rossa?

Allontanato il fantasma di un lockdown totale, che anche il Cts ha escluso, la possibilità di portare tutta l'Italia in zona rossa nei week end ieri è stata apertamente osteggiata dal leader della Lega Matteo Salvini, che chiede misure 'chirurgiche', ovvero intervenire dove i contagi appaiono pressoché inarrestabili. Intanto il governo attende nuovi dati, che dovrebbero arrivare già in serata, per capire dove e in che modo si muove la pandemia e come incidono le varianti nella sua corsa. Resta da decidere se impedire gli spostamenti dai Comuni di residenza, oppure consentire alle persone di spostarsi mantenendo il coprifuoco delle 22. Anche sulla data in cui partirà la nuova stretta non ci sono certezze: è nota la volontà del premier Mario Draghi di informare i cittadini con il dovuto anticipo, decidere la nuova stretta venerdì e renderla operativa già l'indomani - nel weekend del 13 e 14 marzo - non consentirebbe di tenere fede all'impegno assunto anche nel corso del discorso di fiducia alle Camere.  

Oggi  è in programma un nuovo confronto con le Regioni, anche loro divise sull'opportunità di adottare ulteriori misure restrittive a livello nazionale o solo mirate. Ma convinte trasversalmente della necessità di nuove strette. D'altronde l'emergenza è sotto gli occhi di tutti, la pandemia corre e non sembra voler arrestare la sua corsa. La dice lunga quanto sta accadendo in Piemonte, dove si è decisa la sospensione temporanea dei ricoveri no Covid, escluse le urgenze e i ricoveri oncologici. Il governo sa che la sabbia scorre nella clessidra e accelera sul piano vaccini, che pian piano prende forma. Nel fine settimana timing e contenuti dovrebbero essere illustrati da chi concretamente lo sta definendo, spiegano fonti di Palazzo Chigi: tutti gli indizi portano al commissario dell'emergenza Francesco Figliuolo e al numero uno della Protezione Civile, Fabrizio Curcio.

Domani il premier visiterà l'hub di Fiumicino, da lì lancerà un nuovo messaggio di speranza al Paese, affidata a una campagna vaccinale a cui l'ex numero uno della Bce confida di mettere le ali. E dopo le cattive notizie degli ultimi giorni e il braccio di ferro con 'big pharma', una buona notizia arriva finalmente da Bruxelles, con l'acquisto di 4 milioni di dosi di vaccino aggiuntive. Per l'Italia significa 532mila fiale in più entro fine marzo. Un piccolo passo in avanti in una battaglia durissima. Intanto il bollettino odierno segna 22.409 casi e 332 vittime. Intanto  arrivano cinque nuove zone rosse in Sicilia. Scatteranno da domani, venerdi' 12 marzo, per 15 giorni. Lo prevede un'ordinanza firmata nella tarda serata di ieri dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. Le nuove restrizioni riguardano i Comuni di: Altavilla Milicia e San Mauro Castelverde, nel Palermitano; Montedoro, in provincia di Caltanissetta; Portopaolo di Capo Passero, nel Siracusano; Raffadali, in provincia Agrigento.

Pasqua e Pasquetta in lockdown in Italia

Per Repubblica la regola della zona rossa automatica con 250 casi ogni centomila abitanti significherebbe blindare da 28 a 30 milioni di cittadini. Nove regioni e due Province autonome, mezza Italia. Secondo il premier Draghi in questo momento i numeri non giustificano un lockdown nazionale. Mezza Italia finirà in zona rossa con le prossime ordinanze. Il governo vuole modificare altri parametri, in modo da spingere le zone gialle a diventare – tutte o quasi – arancioni. Significa imporre un approccio più severo. La Stampa infine spiega che la decisione di procedere con decreto legge e non più con un decreto del presidente del Consiglio non è formale.

Mario Draghi abbandona la strada dell’atto amministrativo e si affida ad una legge da far votare in Parlamento. Se la situazione si stabilizzerà, con le nuove regole dovremmo arrivare alla fine dell’inverno. I dettagli da mettere a punto sono ancora molti, e per questo la maggioranza ha deciso di rinviare ogni decisione a venerdì.

Dall’inizio della prossima settimana almeno metà degli italiani saranno in zona rossa: quelli che vivono in Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte, Marche, Trentino Alto Adige, Abruzzo, che si aggiungono a chi già è in quella fascia da questa settimana, ovvero Campania, Molise e Basilicata. Il Lazio, finora in fascia gialla, ha un indice Rt che oscilla attorno all’1, la soglia per passare in arancione. Campania e Puglia ieri hanno deciso autonomamente ulteriori restrizioni e questa potrebbe essere la strada anche per altri presidenti di Regione. 

Riferendosi alla chiusura durante i week end, ieri il ministro della Salute Roberto Speranza ha detto che si tratta di una delle ipotesi suggerite dal Cts, ma che l'esecutivo non ha ancora deciso: "Non so se sarà questa la scelta definitiva, stiamo valutando". "Domani il presidente dell'Iss Brusaferro ci fornirà dei dati aggiornati. Le decisioni devono essere sostenute da dati il più possibile aggiornati - ha detto Speranza - c'è la novità rappresentata dalla variante inglese, più contagiosa del 35-40%, ma anche di quelle brasiliana e sudafricana e questo ha consentito al virus di diffondersi più velocemente. La richiesta degli scienziati è assumere misure piu' rigorose, dovremo valutare con attenzione i numeri e adottare misure proporzionali". "Davanti a noi abbiamo settimane non semplici ma arriveranno dosi di vaccino in misura più consistente e questo ci permetterà di correre", ha aggiunto il ministro.

Secondo Speranza "è opportuno muoversi in tempo stretti per portare la curva sotto controllo, la chiusura nel weekend è un'ipotesi inserita dal Cts tra le possibilita'". Per il ministro della Salute comunque bisogna guardare ai prossimi mesi "con fiducia", perché "in tempi brevi arriveremo ad un alto numero di vaccinati e usciremo vincitori da questa storia". In Italia, è l'auspicio del ministro della Salute, arriveranno 50 milioni di dosi di vaccino per il secondo trimestre e fino a 80 milioni nel terzo trimestre". E questo contribuirà a far uscire dall'emergenza, visto che la vaccinazione ha fatto sì che "i contagi fra gli operatori sanitari sono crollati. Abbiamo vaccinato oltre un milione e mezzo di ultra ottantenni e abbiamo cominciato a vedere finalmente una controtendenza rispetto alla salita dei casi. Sei decessi su 10 riguardavano questa fascia. Ma abbiamo bisogno di tempo, abbiamo bisogno ancora di un po' di settimane di sacrificio. Non sono due verità in contrasto: il vaccino è la luce in fondo al tunnel".


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