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Chi sono gli over 60 che rifiutano il vaccino anti-Covid

Il nuovo rallentamento della macchina di immunizzazione non dipende stavolta dalla scarsità dei sieri. Ma stavolta mancano le prenotazioni di una fascia d'età ben precisa. Che a volte non sa come arrivare negli hub. Oppure è proprio ostile

Il generale Francesco Paolo Figliuolo ha annunciato ieri l'intenzione di far partire dal 10 maggio le prenotazioni per il vaccino agli over 50. Ma dietro la velocizzazione del piano di vaccinazione di massa non c'è un'improvvisa accelerata sul fronte delle vaccinazioni. Perché dopo aver raggiunto l'obiettivo delle 500mila punture al giorno il 29 e il 30 aprile la macchina è tornata a rallentare, tornando ad attestarsi in media sulle 400mila dosi giornaliere (ma ieri ha sfondato di nuovo il tetto). 

Chi sono gli over 60 che rifiutano il vaccino anti-Covid

E stavolta il rallentamento non dipende dalla scarsità dei vaccini, visto che nei frigoriferi delle Asl ci sono 4,7 milioni di dosi ancora da inoculare. Se nell'ultima settimana quasi tutte le regioni sono rimaste al di sotto delle soglie indicate dal commissario all'emergenza del governo Draghi, è perché a scarseggiare sono le prenotazioni della fascia over 60. Da qui la decisione di invertire la rotta: "Il piano è fatto in modo tale - ha detto ieri Figliuolo - che quando si arriva a un certo livello di percentuale di over 80, over 70, over 65, si passa alle prenotazioni successive perché altrimenti rischiamo di inceppare la macchina". E in effetti già alcune regioni come il Lazio avevano annunciato l'apertura delle prenotazioni per i più giovani. 

Ma cosa sta succedendo e chi sono gli over 70 che rifiutano il vaccino anti-Covid? La diffidenza, cresciuta dopo il caso delle trombosi per AstraZeneca, si trova soprattutto al Sud. E per questo, racconta oggi Repubblica, in giacenza ci sono 1,8 milioni di dosi di AstraZeneca, alcune delle quali (soprattutto in Sicilia) rischiano addirittura di scadere a fine giugno. L'intenzione è quella di usarle per le seconde dosi del vaccino già somministrato al personale scolastico, alla polizia e ai militari. Ma le statistiche dicono che se in Lombardia soltanto l'1% rifiuta Vaxzevria, in Sicilia la metà delle dosi consegnate è rimasta inutilizzata. 

Questo porta a risultati agghiaccianti: il 38% dei 6,8 milioni di over 60 presenti in Italia continua a sfuggire all'immunizzazione. Nonostante la fascia di età più a rischio di contrarre una malattia grave e di perdere la vita sia proprio quella dei settantenni (che spesso hanno anche altre patologie). Per questo, se nove ottantenni su dieci hanno ricevuto la prima dose, la fascia d'età più giovane assomma un altissimi numero di persone che non si sono nemmeno prenotate. Per diffidenza nei confronti della vaccinazione, per la difficoltà nella prenotazione, o perché non sarebbe in grado di raggiungere il centro vaccini più vicino. 

I refrattari dell'immunizzazione contro il coronavirus

Anche le somministrazioni a domicilio procedono a rilento. Anche se la decisione di affidarla ai medici di famiglia in alcune regioni come la Toscana sta funzionando, e bene. In altre, come la Sicilia, i medici di base denunciano di essere stati più volte costretti a fare anche trenta chilometri inutilmente per raggiungere la Asl di riferimento dove avrebbero dovuto ritirare i vaccini tornando a mani vuote.

E poi ci sono i casi difficili come quello di Carini. Nel paese in provincia di Palermo, 40mila abitanti, il sindaco Giovì Monteleone, rieletto in autunno, ha iniziato una campagna sui social per chiedere ai concittadini di fidarsi della scienza. Perché, spiega ancora Repubblica, si sono vaccinati solo tremila dei circa 60 mila residenti del distretto sociosanitario che comprende anche i comuni di Capaci, Isola delle Femmine, Cinisi e Torretta. Appena il 5%. E questo anche se l'ultima vittima di Covid-19 in zona risale ad appena una settimana fa. 

Dietro l'ostilità c'è la diffidenza nei confronti di AstraZeneca, visto che molti si sono presentati nell'unico centro vaccinale dell'isola ma quando hanno saputo che Pfizer-BioNTech e Moderna non erano disponibili hanno girato i tacchi e se ne sono andati. Ma c'è anche chi è ostile ai vaccini e basta. E questi saranno molto difficili da convincere. 

Intanto il report sulle somministrazioni del vaccino anti-Covid certifica che ieri, 6 maggio, il totale delle somministrazioni è arrivato a quota 501.236, tornando quindi a superare il mezzo milione di dosi come obiettivo che doveva essere raggiunto ad aprile. 


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