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Ristoranti, cambiano le regole: quante persone allo stesso tavolo?

La proposta della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome di far decadere i limiti all'aperto e di estendere, in via temporanea e per farlo decadere dopo due settimane, il tetto massimo al chiuso da 4 a 6 persone per tavolo avrebbe trovato l’assenso del governo

Ci siamo, la quadra sarebbe stata trovata in queste ore. La regola delle 4 persone al massimo a tavola nei ristoranti (salvo che siano tutte conviventi) sembra destinata a essere cancellata all'aperto e superata al chiuso in tempi brevi. La proposta della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome di far decadere i limiti all'aperto e di estendere, in via temporanea e per farlo decadere dopo due settimane, il tetto massimo al chiuso da 4 a 6 persone per tavolo avrebbe trovato l’assenso del governo. E' quanto si apprende da fonti vicine alle Regioni. Il presidente Fedriga avrebbe inoltre rilanciato sull'opportunità di valutare l'abolizione di limiti all'aperto anche per le zone gialle e, a tal proposito, si sarebbe impegnato a coinvolgere il tavolo tecnico nazionale.

Secondo quanto si apprende, all'esito del confronto con le Regioni, il ministro della Salute Roberto Speranza dovrebbe emanare domani un'ordinanza per definire le regole per la ristorazione e l'intesa dovrebbe portare a fissare il limite di sei persone per ciascun tavolo al chiuso. Ma si attende l'ufficialità.

Al chiuso si passa da 4 a 6 persone per tavolo

“Il limite dei 4 posti a tavola nei ristoranti? Un’assurdità! I numeri della pandemia calano in tutto il Paese, si svuotano gli ospedali: ogni limitazione delle libertà adesso è fuori luogo e priva di fondamenti scientifici. Usciamo dalla narrazione dell’emergenza ed entriamo in quella della ripartenza, evitiamo misure dal sapore punitivo che tanto piacciono ai catastrofisti e permettiamo all’Italia e a tanti lavoratori di tornare alla normalità”. Lo scrive su Fb il presidente della regione Liguria, Giovanni Toti.

"Governo e Regioni verso una sintesi positiva sul numero massimo dei commensali nei ristoranti, tanto al chiuso quanto all'aperto. La zona bianca è un 'premio', non avrebbe avuto senso mantenere le stesse regole previste per la zona gialla. Torniamo alla normalità". Lo scrive su Twitter la ministra degli Affari Regionali, Mariastella Gelmini.

Con il premier Mario Draghi "un lungo e franco colloquio, nel quale Fdi ha portato molte delle sue proposte, priorità e rivendicazioni. Tante le questioni affrontate", a partire dal "tema della limitazione delle libertà personali: io credo non possa più esserci un governo nel quale non c'è qualcuno che si assume la responsabilità di scelte che vengono fatte e che ci dica su quali basi scientifiche". Così la leader di Fdi Giorgia Meloni, lasciando Palazzo Chigi. "Continuano ad esserci misure assolutamente irragionevoli ai fini della lotta al Covid - sostiene- : dal tema del coprifuoco alle 4 persone a tavola all'aperto, la mascherina all'aperto quando si sa che non si ha contagio, il settore del wedding che è letteralmente in ginocchio e non viene fatto ripartire. Noi abbiamo chiesto di fermare queste misure: abbiamo detto al presidente di fermarle, di valutare se non ci siano alcune di queste scelte che sono prive di senso e allontanano i cittadini". Meloni assicura di aver visto un presidente del Consiglio, su questi temi, "attento e ragionevole".

Le regole per i ristoranti

Nei giorni scorsi erano emerse altre linee guida diffuse dal Comitato tecnico scientifico, che contenevano indicazioni anche sull'uso della mascherina al ristorante. La proposta di indossarla sempre, anche quando si è seduti al tavolo, tranne quando si mangia o si beve, come suggerito dal Cts, aveva suscitato diverse polemiche. L'idea non sarebbe però passata. La mascherina va quindi indossata solo quando non si è seduti, ma può essere tolta al tavolo anche se non si sta mangiando o bevendo.

Rimane invece la misura che impone di mantenere i tavoli distanziati. Il Cts aveva sottolineato anche che per la ristorazione occorre "definire il numero massimo di presenze contemporanee (all'aperto e soprattutto al chiuso) in relazione ai volumi di spazio e ai ricambi d'aria e alla possibilità di creare aggregazioni in tutto il percorso di entrata, presenza e uscita". Il Comitato tecnico scientifico raccomanda anche l'accesso preferenziale tramite prenotazione e al mantenimento dell'elenco dei clienti per almeno due settimane. Inoltre si invita, laddove possibile, a privilegiare l'utilizzo di spazi esterni.

Secondo le regole stabilite per le riaperture delle attività di ristorazione, i gestori dei locali devono inoltre adottare regole per fare in modo che non si creino assembramenti fuori dai locali e per far mantenere il rispetto del distanziamento sociale tra persone che non fanno parte dello stesso gruppo. Le regole non cambiano sui menu: devono essere consultabili con Qr code, oppure devono essere stampati su carta plastificata in modo da poter essere disinfettati dopo l'uso. Un'altra raccomandazione è quella di "rendere disponibili e obbligatori prodotti per l'igienizzazione delle mani per i clienti e per il personale anche in più punti del locale". I tavoli devono essere disposti in modo da assicurare il mantenimento di almeno un metro di separazione tra i clienti di tavoli diversi negli ambienti sia al chiuso che all'aperto.


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