Attualità

Sciopero dei mezzi pubblici martedì 2 maggio 2023: tutti gli orari

Bus, tram e metro a rischio: il rientro dal ponte presenterà un'insidia in più per molti lavoratori. La protesta è stata indetta dal sindacato Confail-Faisa

Foto di repertorio

Sciopero dei mezzi pubblici martedì 2 maggio 2023. L'agitazione avrà una durata di quattro ore ed è stata proclamata dal sindacato Confail-Faisa come si può leggere sul calendario online del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. A livello locale sono già diverse le adesioni e dunque per molti lavoratori il rientro in azienda dopo il ponte del primo maggio potrebbe presentare qualche insidia in più. Vediamo nel dettaglio quali sono gli orari in cui potrebbero verificarsi dei disagi per gli utenti di bus, metro e tram. 

Gli orari dello sciopero del 2 maggio nelle città italiane

A Roma l'agitazione riguarderà l'intera rete Atac e Roma Tpl che si fermerà dalle 8.30 alle 12.30. Lo fa sapere il comune di Roma, aggiungendo che sarà coinvolto il personale di metro A, metro B-B1, metro C e della linea Roma-Giardinetti. A Milano lo sciopero "potrebbe avere conseguenze" per gli utenti dalle 8.45 alle 12.45. A comunicarlo è Atm, l'azienda che gestisce il trasporto pubblico nel capoluogo lombardo. Dunque per 4 ore i mezzi pubblici potrebbero rimanere fermi o subire forti ritardi. 

Anche a Napoli l'agitazione durerà 4 ore, dalle 11 alle 15. A Catania la fascia oraria interessata dalla protesta sarà dalle 12 alle 16. Sul bacino di Rimini il servizio non sarà garantito dalle 9:00 alle 13:00. Lo fa sapere l'azienda che gestisce il trasporto pubblico, Start Romagna. Nei prossimi giorni altre sigle locali potrebbero aderire. Cercheremo di tenervi aggiornati. 

I motivi dello sciopero

Nella nota di Confail-Faisa, il sindacato degli autoferrotranvieri, viene spiegato che quella del 2 maggio sarà "una legittima protesta contro l'indisponibilità delle associazioni datorali a un ormai improcrastinabile confronto per gli adeguamenti essenziali da inserire nel contratto collettivo nazionale di lavoro".

"L'accordo nazionale sottoscritto in data 10 maggio 2022 - si legge nella nota dei sindacati - ha nuovamente preso in giro la categoria con una 'una tantum' di 500 euro lordi (su scala parametrale e suddivisa in tranche) e con gli aumenti retributivi di 90 euro lordi suddivisi in tre tranche da 30 euro ciascuna per i mesi di luglio 2022, giugno 2023 e settembre 202. Tutto ciò a fronte del rinnovo di un contratto scaduto da anni e con l'ultima tranche erogata alle soglie della scadenza di questo stesso accordo".


Si parla di