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Covid, il flop della campagna vaccinale e i sintomi della nuova variante Eris

Finora ha deciso di fare il vaccino solo il 3,12% della popolazione over 60. Bassetti: "Dati impressionanti, per i più anziani il virus è un problema"

Foto di repertorio

La campagna vaccinale non decolla. Anzi. Eufemismi a parte, finora si può parlare di un vero e proprio flop. I numeri sono impietosi. Dal 25 settembre al 16 novembre 2023 in Italia sono state somministrate 669.935 dosi di vaccino anti-Covid Comirnaty aggiornato contro le ultime varianti del coronavirus. "Relativamente alla popolazione over 60 risultano somministrate 572.228 dosi con una copertura vaccinale pari al 3,12%", si legge nel report, con 5 Regioni con una copertura compresa tra il 6 e l'8%. Si tratta di Lombardia (6%), Emilia-Romagna (7%), Toscana (7,3%), Marche (6,7%), Valle d'Aosta (8%). Il dato che preoccupa gli esperti è che molti soggetti considerati fragili questa volta hanno scelto di non vaccinarsi. E se è vero che non siamo più nel 2020, i camici bianchi esortano comunque chi ha più di 60 anni a non prendere sottogamba l'epidemia e andarsi a vaccinare. Anche perché trainati dalla nuova sottovariante Eris, i casi hanno ripreso ad aumentare. 

"I dati Covid settimanali mi impressionano ma soprattutto perché non si sta vaccinando nessuno" dice all'Adnkronos Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive ospedale policlinico San Martino di Genova, che parla di "inadeguatezza nell'organizzazione della campagna vaccinale da parte delle regioni. La campagna per la quarta dose, lo scorso anno, è stata un disastro si è vaccinato l'8%" ha puntualizzato Bassetti. "Oggi siamo a metà novembre e i numeri sono imbarazzanti, c'è troppa gente che pensa sia tutto finito. Per gli over 70 e fragile oggi il Covid è un problema, sono loro che devono vaccinarsi altrimenti la situazione per loro sarà di ritorno indietro con molti pazienti impegnativi dal punto di vista della malattia". 

I sintomi della variante Eris 

Intanto in Italia è diventata dominante una nuova sottovariante di Omicron. Si tratta di EG.5, più comunemente chiamata Eris. Secondo  Massimo Andreoni, professore di Malattie infettive all'Università Tor Vergata di Roma, i sintomi sono variabili: il virus può infatti decorrere in maniera "paucisintomatica nei sani ma anche dare un sintomatologia accentuata con febbre alta" e "c'è chi torna a perdere l'olfatto e il gusto cosa che non vedevamo con le varianti precedenti". In "alcuni casi" ha aggiunto l'esperto, la malattia "può impegnare le vie respiratorie". Nel 2023 fare allarmismo è fuori contesto. Tuttavia Andreoni ricorda "che questa malattia nel giro di poche ore può cambiare connotati e magari si deve correre in ospedale. Ad ottobre abbiamo avuto 800 morti e sarebbe interessante sapere quanti erano vaccinati e quanti hanno fatto le terapie". 

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