Attualità

Cosa succede con gli spostamenti tra regioni a Pasqua e le deroghe per muoversi con l'autocertificazione

Il governo potrebbe intervenire con una proroga del blocco alla mobilità fino al 6 aprile, ma se l'ipotesi non dovesse concretizzarsi tutto dipenderà dai colori dei territori

Foto di repertorio

Il divieto di spostamento tra le regioni in zona gialla verrà prorogato fino a dopo Pasqua? È questa la domanda che a poche ore dall’approvazione del nuovo Dpcm, il primo del governo Draghi, si stanno facendo quei tanti italiani che per motivo di lavoro o studio vivono lontano dalla propria famiglia. Proviamo a fare chiarezza. Secondo molti quotidiani, l’intenzione dell’esecutivo sembra essere proprio quella di postdatare la scadenza della norma che disciplina gli spostamenti tra territori, contenuta nel decreto legge n. 15 del 23 febbraio 2021, che così recita:

"Fino al 27 marzo 2021, sull'intero territorio nazionale è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, salvi gli  spostamenti  motivati da comprovate esigenze lavorative  o da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione".

Spostamenti tra regioni: cosa succede a Pasqua 

Ad oggi tuttavia non c’è nessuna certezza che il divieto di spostamenti tra regioni verrà effettivamente prorogato per includere anche le vacanze di Pasqua. E a dire il vero la bozza del Dpcm in via di approvazione (bozza ovviamente suscettibile di modifiche), si limita semplicemente a ricordare la scadenza del 27 marzo e le deroghe previste dalla legge per chi vuole muoversi tra le regioni o le province autonome. In ogni caso, se l’eventuale proroga dovesse arrivare, sarà quasi certamente contenuta in un nuovo decreto collegato al Dpcm.

Non bisogna però dimenticare che il nuovo provvedimento allo studio del governo sancirà anche la proroga del divieto di spostamento tra i territori soggetti a maggiori restrizioni. Ciò vuol dire che indipendentemente da eventuali altre norme, gli abitanti delle aree rosse e arancioni dovranno comunque rimanere entro i confini comunali. E dunque addio Pasqua in famiglia. Tradotto: se anche la proroga del blocco alla mobilità non dovesse arrivare, chi abita nelle regioni considerate ad alto rischio potrà spostarsi solo con l’autocertificazione e in presenza di un valido motivo. Ed è inutile dire che con i contagi che aumentano e la cartina dell’Italia che si tinge di rosso e arancione, per molti italiani il rischio di non potersi spostare è piuttosto alto.

Ricapitolando:

  1. Il decreto n. 15 del 23 febbraio 2021 che vieta gli spostamenti tra le regioni in zona gialle scade il 27 marzo;
  2. È probabile, ma non scontato, che il governo decida di intervenire con un nuovo decreto prorogando il blocco fino al 6 aprile, in linea con il nuovo Dpcm;
  3. Se l’ipotesi al punto "b" non dovesse concretizzarsi, dal 27 marzo in poi ci si potrà spostare senza un valido motivo solo se la regione di partenza e quella di destinazione sono entrambe in area gialla.

Le deroghe agli spostamenti tra le regioni

E qui veniamo al capitolo deroghe. Che in realtà non sono poche. Se, come sembra, il nuovo Dpcm di Draghi sarà in continuità con i provvedimenti varati dal Conte 2, sarà possibile derogare al divieto di spostamento nei casi seguenti:

  • Per far rientro presso la propria residenza, domicilio o abitazione. 
  • Per ricongiungersi con il coniuge/partner se il luogo coincide con quello di residenza, domicilio o abitazione;
  • Per trascorrere le feste con i figli minorenni nei casi previsti dalla legge;
  • Per prestare assistenza a persone non autosufficienti;

Per giustificare gli spostamenti sarà necessario munirsi di autocertificazione (in basso trovate il modulo da scaricare) che potrà essere compilata anche davanti alle forze dell’ordine in caso di eventuali controlli. Attenzione alle false dichiarazioni: in casi del genere si è infatti passibili di una denuncia penale.

Autocertificazione marzo 2021: scarica il modulo in Pdf

Spostamenti tra regioni: le definizioni di residenza, abitazione e domicilio

Quanto ai concetti di residenza, abitazione e domicilio, il governo è intervenuto già con le Faq (risposte a domande frequenti), per chiarire i dubbi di molti cittadini. La residenza "è definita giuridicamente come il luogo in cui la persona ha la dimora abituale", risulta "dai registri anagrafici ed è quindi conoscibile in modo preciso e verificabile in ogni momento". "Il domicilio è invece definito giuridicamente come il luogo in cui una persona ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi. Il domicilio può essere diverso dalla propria residenza".  Il concetto di abitazione non ha una "precisa definizione tecnico-giuridica", ma ai fini dell’applicazione del dpcm, l’abitazione "va individuata come il luogo dove si abita di fatto, con una certa continuità e stabilità (quindi per periodi continuati, anche se limitati, durante l’anno) o con abituale periodicità e frequenza (per esempio in alcuni giorni della settimana per motivi di lavoro, di studio o per altre esigenze), tuttavia sempre con esclusione delle seconde case utilizzate per le vacanze". 

Nuovo Dpcm: visita ai parenti e seconde case, cosa si può fare (e cosa no)

Autocertificazione marzo 2021: dove e quando serve


Si parla di