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Lo spot shock contro la movida: "Basta poco e tutto tornerà a fermarsi"

"Happy hour?": la regione Veneto ha prodotto uno spot istituzionale contro la cosiddetta movida, destinato a far discutere: piovono critiche sui social

Il presidente del Veneto Luca Zaia ha condiviso sui social uno spot della regione contro i comportamenti che rischiano di diffondere il contagio del coronavirus (il video è visibile in fondo a questo articolo). Il titolo è "Happy hour?" e il riferimento è alla cosiddetta movida e agli affollamenti che si sono visti in questi giorni nell’orario dell’aperitivo, anche in Veneto. Le immagini mostrano alcuni assembramenti in una piazza: giovani - alcuni senza mascherina, altri troppo vicini tra di loro - che bevono e si salutano, commettendo una serie di leggerezze evidenziate dalla voce narrante.

"Basta poco - dice la voce che accompagna lo spot - qualche centimetro in meno, una svista, una pacca sulla spalla, un saluto più caloroso, una risata innocente, una stretta di mano, una leggerezza. E tutto tornerà a fermarsi". Poi lo scenario cambia e si sposta nella terapia intensiva di un ospedale. Alla fine dello spot, la scena è quella di un paziente intubato, con la scritta "Happy hour?" in sovrimpressione: "Il Covid-19 si combatte in ospedale - conclude la voce dello spot - ma soprattutto fuori".

Sono diverse le critiche rivolte in rete al messaggio-spot della regione Veneto: alcuni stigmatizzano la criminalizzazione delle giovani generazioni, con immagini che - tout court - presentano i ragazzi come i cattivi che si radunano nelle piazze rischiando di causare un aumento della diffusione del contagio.

Dal canto suo, Zaia ha parlato di "polemiche inutili": "Il video sta avendo un grande successo e un'ampia diffusione - ha detto il governatore veneto nel corso della conferenza stampa quotidiana sull'emergenza coronavirus dalla sede della Protezione civile di Marghera -. Vi ricordo che tutte le persone senza mascherina nel video sono tutti congiunti, sono stati tutti selezionati, non sono le immagini di una piazza vera".


 


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