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Cosa fanno gli altri Paesi con AstraZeneca?

Spagna, Germania e Portogallo lo raccomandano per gli over 60, il Regno Unito lo consiglia per tutti gli over 30. Uso vietato negli Stati Uniti. E anche altri Paesi hanno escluso il farmaco dalle campagne vaccinali

In Italia fanno discutere i cosiddetti "open day", le giornate di vaccinazione dedicate da diverse regioni ai più giovani che, su base volontaria, hanno potuto scegliere di ricevere il vaccino Vaxzevria di AstraZeneca. Ora nel nostro Paese si attende il parere del Comitato tecnico scientifico che sembra essere orientato a raccomandare questo vaccino solo agli over 60 o 50. E si dovrà anche decidere il da farsi con i richiami: chi ha ricevuto la prima dose di AstraZeneca (un milione di italiani circa) avrà il richiamo con Pfizer-BioNTech o Moderna? Il Cts considererà i pareri già espressi dal ministero della Salute e dall'Aifa (l'Agenzia italiana del farmaco) che hanno raccomandato l'uso per le persone con più di 60 anni.

AstraZeneca: cosa fanno gli altri Paesi?

Ma cosa succede negli altri Paesi con AstraZeneca? Le regole non sono uniformi, anzi. Le politiche e le raccomandazioni di somministrazione del vaccino "ChAdOx1", realizzato dall'Università di Oxford e dall'azienda farmaceutica svedese AstraZeneca, seguono linee guida differenti. Le limitazioni per fasce d'età in vigore sono dovute al rischio riconosciuto dall'Ema (l'Agenzia europea per i medicinali) di poter potenzialmente sviluppare alcune complicazioni trombotiche a seguito della somministrazione, nonostante le statistiche parlino di casi molto rari.

Come riporta l'Ecdc (il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie), in Grecia e nel Regno Unito, ad esempio, la fascia di popolazione consigliata per il vaccino AstraZeneca è quella degli over 30. Raccomandazione diversa per Spagna, Germania, Portogallo, Irlanda e Islanda, dove il farmaco è invece raccomandato per chi ha più di 60 anni. Per Francia, Lussemburgo e Svezia la fascia di riferimento è quella degli over 55. A Malta il vaccino viene consigliato per tutta la popolazione dai 18 ai 70 anni, mentre Danimarca, Austria e Norvegia hanno escluso il farmaco dalle campagne vaccinali.

Nel resto del mondo, negli Stati Uniti la Fda (Food and drugs administration) non ha ancora rilasciato l'autorizzazione per il vaccino. Il Canada ne ha invece sospeso le somministrazioni per gli under 55. Ed è particolare il caso del Giappone: nonostante l'approvazione del vaccino da parte dell'Agenzia dei prodotti farmaceutici nazionale, avvenuta lo scorso 21 maggio, il governo ha deciso di non utilizzare le 120 milioni di dosi di AstraZeneca già disponibili finché non sarà considerata l'introduzione di limiti di età. In India AstraZeneca sarà somministrato, a partire dal 21 giugno, a tutti gli adulti di età superiore ai 18 anni.

Tornando all'Italia, l'Istituto superiore di sanità riporta che il tasso di mortalità nei pazienti Covid-19 è di circa il 2,4%, mentre gli eventi trombotici sono associati a circa sei decessi ogni milione di somministrazioni. I dati dell'Aifa nel quinto Rapporto di farmacovigilanza sui vaccini indicano che i casi di trombosi venose intracraniche e in sede atipica in soggetti vaccinati con Vaxzevria di AstraZeneca in Italia sono in linea con quanto osservato a livello europeo: un caso ogni centomila prime dosi somministrate e prevalentemente in persone con meno di 60 anni. Nessun caso è stato invece segnalato dopo la seconda dose.

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