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Gli italiani non vaccinano i bambini

Sotto la soglia prevista le coperture vaccinali che risultavano già inadeguate nel 2019: il Covid ha peggiorato la situazione

Foto archivio LaPresse

Bambini italiani vaccinati sì, ma non ai livelli desiderati per una copertura ottimale dalle malattie. Nel 2021 non è stata raggiunta la soglia prestabilita a livello nazionale per le vaccinazioni obbligatorie e raccomandate ed è da mettere in relazione al Covid 19. Da Nord a Sud, solo il Lazio si "salva". A fotografare la situazione è la fondazione Gimbe: le coperture vaccinali risultavano già insufficienti nel 2019, il Covid ha peggiorato la situazione. Solo per alcune malattie, nel 2021 c'è stata una ripresa ma i valori restano sotto soglia. 

"Considerato che sulle vaccinazioni pediatriche non è mai stata condotta nessuna analisi sistematica – spiega Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – abbiamo realizzato uno studio con l'obiettivo primario di valutare l'impatto della pandemia sulle coperture a 24 mesi delle vaccinazioni obbligatorie e raccomandate". 

Analizzando i dati pubblicati dal ministero della Salute è stato effettuato un confronto delle coperture vaccinali nel 2020 rispetto al 2019 e nel 2021 rispetto al 2020 per valutare l'impatto della pandemia . Le analisi sono state effettuate su alcuni vaccini: 

  • anti-poliomelite, utilizzato come indicatore rappresentativo per tutti i vaccini contenuti nella formulazione esavalente: anti-poliomielite, anti-difterite, anti-tetano, anti-pertosse, anti-epatite B, anti-haemophilus influenzae B;
  • anti-morbillo, utilizzato come indicatore rappresentativo per tutti i vaccini contenuti nella formulazione trivalente: anti-morbillo, anti-parotite, anti-rosolia;
  • anti-varicella;
  • anti-pneumococco;
  • anti-rotavirus;
  • anti-meningococco B.

Non sono state analizzate le coperture relative all'anti-meningococco C e all'anti-meningococco ACWY perché "raccolta, trasmissione e reporting dei dati risultano eccessivamente eterogenei tra le Regioni". Per la fascia d'età considerata (24 mesi) sono stati utilizzati i target raccomandati dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-2019 a partire dal 2019: uguale o maggiore al 95% per tutte le vaccinazioni, a eccezione dell'anti-rotavirus (uguale o maggiore al 75% nel 2019 e al 95% dal 2020).

I vaccini obbligatori e quelli raccomandati per età

Questi i vaccini offerti gratuitamente e attivamente dal Servizio sanitario nazionale.

Bambini da zero a 6 anni

  • anti-difterica: ciclo di base 3 dosi nel primo anno di vita e richiamo a 6 anni (obbligatoria per i nati dal 2001);
  • anti-poliomielite: ciclo di base 3 dosi nel primo anno di vita e richiamo a 6 anni (obbligatoria per i nati dal 2001);
  • anti-tetanica: ciclo di base 3 dosi nel primo anno di vita e richiamo a 6 anni (obbligatoria per i nati dal 2001);
  • anti-epatite virale B: 3 dosi nel primo anno di vita (obbligatoria per i nati dal 2001);
  • anti-pertosse: ciclo di base 3 dosi nel primo anno di vita e richiamo a 6 anni (obbligatoria per i nati dal 2001);
  • anti-Haemophilus influenzae tipo b: 3 dosi nel primo anno di vita (obbligatoria per i nati dal 2001);
  • anti-meningococcica B: 3 o 4 dosi nel primo anno di vita, a seconda del mese di somministrazione della prima dose (fortemente raccomandata per i nati a partire dal 2017);
  • anti-rotavirus: 2 o 3 dosi nel primo anno di vita, a seconda del tipo di vaccino (fortemente raccomandata per i nati a partire dal 2017);
  • anti-pneumococcica: 3 dosi nel primo anno di vita (fortemente raccomandata per i nati a partire dal 2012);
  • anti-meningococcica C: 1° dose nel secondo anno di vita (fortemente raccomandata per i nati a partire dal 2012);
  • anti-varicella: 1° dose nel secondo anno di vita e 2° dose a 6 anni (obbligatoria per i nati dal 2017);
  • anti-morbillo: 1° dose nel secondo anno di vita e 2° dose a 6 anni (obbligatoria per i nati dal 2001);
  • anti-parotite: 1° dose nel secondo anno di vita e 2° dose a 6 anni (obbligatoria per i nati dal 2001);
  • anti-rosolia: 1° dose nel secondo anno di vita e 2° dose a 6 anni (obbligatoria per i nati dal 2001).

Adolescenti

  • anti-difterica: richiamo (obbligatoria per i nati dal 2001);
  • anti-poliomielite: richiamo (obbligatoria per i nati dal 2001);
  • anti-tetanica: richiamo (obbligatoria per i nati dal 2001);
  • anti-pertosse: richiamo (obbligatoria per i nati dal 2001);
  • anti-HPV per le ragazze e i ragazzi (2 dosi nel corso del 12° anno di vita);
  • anti-meningococcica tetravalente ACWY135 (1 dose).

Adulti

  • anti-pneumococcica nei 65enni;
  • anti-zoster nei 65enni;
  • anti-influenzale per tutte le persone oltre i 64 anni.

Ci sono poi vaccinazioni ad hoc per specifiche condizioni di rischio.

Con la pandemia vaccinazioni in calo: i numeri

A livello nazionale nel 2020, rispetto al 2019, c'è stata una riduzione generale delle coperture: anti-meningococco B (-2,68 punti percentuali), anti-morbillo (-1,79 punti percentuali), anti-pneumococco (-1,42 punti percentuali), anti-poliomelite (-0,99 punti percentuali), anti-varicella (-0,22 punti percentuali). In controtendenza, si rileva un netto incremento (+36,65 punti percentuali) per il vaccino anti-rotavirus. 

Per le vaccinazioni obbligatorie, c'è stato un calo delle vaccinazioni contro la poliomielite in 14 regioni, con un decremento superiore a 2 punti percentuali in Abruzzo, Basilicata, Calabria e Liguria. Tra le regioni in cui si osserva un incremento, la Valle d'Aosta è l'unica a raggiungere un aumento superiore a 2 punti percentuali. La riduzione delle coperture è più marcata per la vaccinazione anti-morbillo, dove 18 regioni mostrano un calo rispetto al 2019, con decrementi superiori a 2 punti percentuali in Abruzzo, Calabria, Liguria, Piemonte e Basilicata; registrano un incremento solo Sardegna (+0,31 punti percentuali), Provincia Autonoma di Bolzano (+1,59 punti percentuali) e Valle d'Aosta (+2,39 punti percentuali). Per la vaccinazione anti-varicella le coperture diminuiscono in 11 regioni con Abruzzo, Lombardia, Molise e Liguria che registrano una riduzione superiore a 2 punti percentuali, mentre aumentano nelle restanti 10 regioni, con Umbria, Sardegna, Provincia Autonoma di Bolzano, Lazio, Valle d'Aosta e Calabria che mostrano un aumento superiore a due punti percentuali. 

Tra le vaccinazioni raccomandate, quella anti-pneumococco registra il calo maggiore con solo 4 regioni che segnano un aumento delle coperture nel 2020 rispetto al 2019 (Provincia Autonoma di Trento, Sardegna, Valle d'Aosta e Veneto). L'anti-rotavirus registra un incremento delle coperture in tutte le regioni. L'anti-meningococco B segna un incremento delle coperture per 14 regioni e una riduzione per 7: Lombardia, Basilicata, Umbria, Piemonte, Toscana, Abruzzo e Molise.



Contrariamente a quanto osservato tra 2019 e 2020, il confronto tra 2020 e 2021 mostra un generale aumento delle coperture a livello nazionale: anti-pneumococco (+0,67 punti percentuali), anti-morbillo (+1,15 punti percentuali), anti-varicella (+1,8 punti percentuali), anti-rotavirus (+7,6 punti percentuali), anti-meningococco B (+13,38 punti percentuali); le coperture per l'anti-poliomielite (-0,02 punti percentuali) rimangono sostanzialmente stabili

Per il vaccino anti-poliomielite il numero di regioni con una riduzione delle coperture tra il 2020 e il 2021 scende da 14 (2020 vs 2019) a 10, con una riduzione superiore a 2 punti percentuali in Provincia Autonoma di Bolzano, Sardegna, Sicilia e Valle d'Aosta; la Calabria è l'unica regione a registrare un aumento di oltre 2 punti percentuali delle coperture tra 2020 e 2021. Per il vaccino contro il morbillo il numero di regioni che mostrano differenze positive passano da 3 del confronto 2019 - 2020 a 14 con Abruzzo, Basilicata, Lazio, Molise, Veneto che registrano un incremento pari o superiore a 2 punti percentuali, mentre Provincia Autonoma di Bolzano, Sardegna e Valle d'Aosta fanno segnare un decremento di più di due punti percentuali. Per quanto riguarda la vaccinazione anti-varicella, solo 6 regioni mostrano una diminuzione delle coperture tra 2020 e 2021 e di queste solo Provincia Autonoma di Bolzano e Valle d'Aosta registrano un decremento maggiore di due punti percentuali. Aumenta anche il numero di regioni con un incremento delle coperture superiore a 2 punti percentuali: Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte e Umbria.

Le differenze 2021-2020 delle coperture per le vaccinazioni raccomandate sono molto eterogenee, sia tra vaccini che tra regioni. La vaccinazione anti-pneumococco, ad esempio, mostra una differenza che va -4,6 punti percentuali della Sardegna a +4,8 punti percentuali del Lazio, con 14 regioni che registrano un aumento nelle percentuali delle coperture, 3 delle quali superano i 2 punti percentuali (Basilicata, Friuli Venezia Giulia e Lazio). L'eterogeneità appare ancora più marcata per l'anti-rotavirus (le variazioni 2021 vs 2020 passano da -3,99 punti percentuali in Sardegna a +24,26 punti percentuali in Umbria) e l'anti-meningococco B (da -8,41 punti percentuali dell'Umbria a +69,98 punti percentuali della Lombardia).

Nel 2021 vaccinazioni sotto soglia

Nell'anno 2021, a livello nazionale,i target non vengono raggiunti per nessuna vaccinazione, anche se si osserva una riduzione della variabilità nelle coperture: dal 70,4% per il vaccino anti-rotavirus al 94% per il vaccino anti-poliomielite.

Secondo l'analisi Gimbe "complessivamente dunque le coperture vaccinali risultavano già insufficienti nel 2019, quando solo 14 regioni raggiungevano il target per il vaccino esavalente, 9 per il trivalente, 3 per l'anti-pneumococco e nessuna per l'anti-varicella e l'anti-meningococco B. I dati del 2020 mostrano che la pandemia ha avuto un impatto rilevante sulla vaccinazione esavalente e trivalente, rispettivamente con una riduzione da 14 a 9 e da 9 a 3 regioni che hanno raggiunto i target. Nel 2021, invece, si registra un parziale recupero per il vaccino trivalente, con 6 regioni che raggiungono il target rispetto alle 3 del 2020. Tuttavia nel 2021 il livello delle coperture vaccinali rimane sotto ai target raccomandati, in particolare per i vaccini di introduzione più recente (anti-rotavirus e anti-meningococco B)".

"Se già nel 2019 – conclude Cartabellotta – i programmi di vaccinazione pubblica mostravano difficoltà a raggiugere i target raccomandati a causa dell'esitazione vaccinale, la pandemia Covid-19, con l'inevitabile riorganizzazione dei servizi, il limitato accesso alle strutture sanitarie e la paura del possibile contagio, ha avuto un impatto rilevante sulle coperture vaccinali pediatriche. Tuttavia, l'entità della loro riduzione  2020 e il rapido recupero nel 2021 dimostrano che i servizi vaccinali del territorio hanno retto adeguatamente l'emergenza riuscendo a garantire, nella maggior parte delle regioni, la continuità del servizio".

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