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La Lega sbaglia ma vietare le buste di insalata non ci salverà

Il diktat "Stop imballaggi superflui" farà rima con riduzione degli sprechi alimentari? Cosa potrebbe cambiare con la nuova proposta Ue

La Lega sbaglia ma vietare le buste di insalata non ci salverà

Ha ragione l’eurodeputato del Carroccio, sventolando una busta di insalata a Strasburgo: "Non si salva il Pianeta vietandola". Angelo Ciocca fa riferimento al divieto degli imballaggi "superflui" in discussione a Bruxelles, che sbarca a poca distanza dalla proposta sull'etichettatura di origine dell'insalata in busta.

Ma di cosa si tratta? Intanto di una proposta, in discussione in Commissione Ue, Parlamento e Stati membri. Quindi, per ora, l'insalata al supermercato sarà ancora imbustata. Allora, tale mozione riguarda un possibile divieto degli imballaggi monouso in plastica per i prodotti orto-frutticoli con un peso inferiore a 1 chilo e mezzo. Parliamo non solo di insalata ma anche dei cestini di fragole o pomodorini e di arance in rete.

Niente più insalate in busta e arance in rete: la guerra dell'Ue agli imballaggi "superflui"

Obiettivo naturale dell'Europa: ridurre il consumo di plastica non indispensabile e proteggere il Pianeta. Ma cosa è indispensabile o superfluo se parliamo di mercato della grande distribuzione e abitudini del consumatore? L'insalata imbustata, spesso in confezioni mono dose, è entrata prepotentemente nelle nostre abitudini di acquisto negli ultimi vent'anni e la filiera agroalimentare sostiene che potremmo far fatica ad abituarci a modalità di acquisto diverso. L'incubo è il calo dei consumi. Bruxelles ritiene invece indispensabile creare abitudini di consumo sostenibili. Insomma i cambiamenti come sempre fanno paura e parlare di "obiettivi fissati dal Green Deal europeo" non invogliano a tale cambiamento.

Un dato, su tutti però: ogni anno il 40% della plastica consumata se ne va in imballaggi. Impressionante e lo sanno bene i mari del nostro Pianeta, che sono gli stessi dell'Onorevole Ciocca: la plastica è la prima causa di inquinamento in mare. "Probabilmente l'Ue invece che preoccuparsi della lunghezza delle zucchine, della farina di insetti e delle buste di plastica, dovrebbe prendere atto che serve un nuovo patto sul tema” - continua Ciocca, riferendosi alla Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza sulle donne - altro tema, importante ma che no, non tratteremo in questo "spiegone".

Quindi sì, l’Onorevole Ciocca guarda la busta, di insalata, e non la luna, o meglio le tonnellate di plastica nei mari del Pianeta. È uno dei temi ambientali più urgenti da affrontare, sostiene il WWF, sia per la sua gravità, sia perché lo abbiamo ignorato per troppo tempo. Servono abitudini di consumo nuove e le preoccupazioni dell'Europa non salveranno il Pianeta dagli 8 milioni di tonnellate di plastica che finiscono ogni anno nei nostri oceani.

Riprese e montaggio Alberto Pezzella, Today.it


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