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Confermato il primo caso umano di infezione da West Nile, è un donatore di sangue

Attualmente non esiste un vaccino per la febbre portata dalla puntura di zanzare infette ma i sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette

Primo caso confermato di infezione da virus West Nile nell'uomo segnalato in un donatore di sangue nella Provincia di Parma, una provincia che era già stata classificata a rischio vista la circolazione del virus negli animali.

Secondo l'Istituto superiore di sanità sono 14 le Province con dimostrata circolazione del virus in vettori e animali, appartenenti a 5 Regioni: Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Sicilia e Sardegna. Recentemente anche il centro europeo Ecdc ha lanciato un alert sulle zanzare invasive e i conseguenti rischi per la salute. Sebbene ad oggi non siano stati notificati casi confermati di infezione nell'uomo da virus West Nile contratti nei mesi di aprile e maggio 2023, è possibile che la circolazione di questo o di altri patogeni trasmessi da insetti possa aumentare nelle prossime settimane.

Attualmente non esiste un vaccino per la febbre West Nile. Malgrado siano allo studio dei vaccini, per il momento l'unico strumento preventivo contro la diffusione dell'infezione è soprattutto la riduzione dell'esposizione a punture di zanzare, durante il periodo favorevole alla trasmissione.

Quanto è pericolosa la febbre del virus del Nilo

Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni. La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave.

I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150), e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale.


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