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Zanzare a Natale e Capodanno: cosa succederà

La previsione è degli esperti della Società italiana di medicina ambientale: si allunga all'inverosimile la stagione dei fastidiosi insetti, che resistono in molte città italiane anche in queste settimane autunnali. Il caldo anomalo consente alle uova di sopravvivere

Foto: LaPresse

Nei prossimi giorni farà ancora parecchio caldo per la stagione: massime fino a 23-24 gradi al Centro e al Sud. Tra i 17 e i 22 gradi sul resto della penisola (15-19 in Val Padana). Niente "freddo" almeno fino a giovedì o venerdì. Non è certo una novità degli ultimi giorni. Le temperature del mese di ottobre hanno segnato nuovi record. E così, ci saranno zanzare anche a Natale in Italia. La previsione è della Società italiana di medicina ambientale. A causa delle temperature record dell'autunno, gli insetti sono ancora ben presenti in moltissime città italiane e lo saranno con ogni probabilità anche nel corso delle prossime festività.

Troppo caldo: zanzare anche durante le festività natalizie

Il caldo record ci costringe a fare i conti con le zanzare anche in pieno autunno e con l'inverno che si profila all'orizzonte. Le temperature superiori di 3,15 gradi rispetto alla media storica in ottobre e il trend al rialzo che continua anche in novembre ha allungato la stagione dei fastidiosi insetti, che resistono in molte città italiane anche in queste settimane. La situazione rischia di proseguire fino a Natale, secondo quanto denuncia la Società italiana si medicina ambientale, ricordando i pericoli sul fronte sanitario.

"Le temperature ben sopra le medie stagionali hanno creato le condizioni favorevoli per un'alterazione dei cicli di vita e riproduzione di alcuni insetti - spiega il presidente di Sima, Alessandro Miani -. Il caldo anomalo infatti consente alle uova di zanzara di sopravvivere grazie a un autunno più mite e agli animali adulti di rimanere in vita, riprodursi e moltiplicarsi. Un discorso che non vale solo per le tipologie di zanzare più resistenti al freddo, come la giapponese (Aedes japonicus japonicus) o la coreana (Aedes koreicus), presenti soprattutto in alcune zone del Nord Italia, ma anche per la diffusissima zanzara comune (Culex pipiens) e la temibile zanzara tigre (Aedes albopictus). Ricordiamo che nel nostro Paese si contano circa 60 specie di zanzare, a fronte delle oltre 3mila presenti in tutto il mondo".

Se non ci sarà  "un repentino e sensibile calo delle temperature - riprende Miani -, in alcune aree del Paese le zanzare potrebbero continuare a imperversare anche fino a Natale. Un cambiamento che comporta non solo fastidi e disagi per i cittadini, ma anche pericoli sul fronte sanitario: tra le malattie trasmesse all'uomo dalle zanzare ve ne sono alcune molto grafi, come i virus Dengue (DENV), Chikungunya (CHIKV) e febbre gialla (YFV). In base ai dati dell'Istituto superiore di sanità aggiornati al 6 novembre 2023, da inizio anno in Italia si contano già 306 casi di Dengue, 7 di Zika Virus, 7 di Chikungunya, 44 di infezione neuro-invasiva". 

Primo vaccino al mondo contro la Chikungunya

Dagli Usa, intanto, la scorsa settimana è arrivato il via libera della Food and Drug Administration al primo vaccino al mondo contro la Chikungunya, una malattia virale caratterizzata da febbre e forti dolori, che viene trasmessa all'uomo da zanzare infette. In Italia - secondo il monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità (Iss) sulle arbovirosi, nel 2023 sono stati registrati 7 casi con 0 decessi: 3 contagi in Veneto e uno in Lombardia, Piemonte, Toscana e Friuli Venezia Giulia.

Identificata in oltre 60 Paesi di Asia, Africa, Europa e delle Americhe, la Chikungunya si trasmette da persona a persona attraverso la puntura di una zanzara femmina del genere Aedes, come Aedes aegypti ed Aedes albopictus (la zanzara tigre), ricorda l'Iss. In molti casi l'infezione è completamente asintomatica. Nelle persone che hanno sintomi, la malattia di solito ha un decorso simile all'influenza, con febbre alta e dolori articolari (da cui deriva il nome chikungunya, che in lingua swahili significa 'ciò che curva' o 'contorce'). Le complicanze sono rare.


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