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Quel che affidiamo al vento di Laura Imai Messina la nostra recensione

Un libro delicato, che racconta come affrontare con coraggio il dolore dopo una perdita grave o improvvisa. Ecco la nostra recensione

Quel che affidiamo al vento è il quarto libro dell’autrice italiana Laura Imai Messina la scrittrice da anni in Giappone nel romanzo riesce a delineare il carattere schivo e dignitoso del popolo nipponico, che conserva la sua compostezza anche quando deve affrontare un dolore forte come la morte.

La "protagonista" del libro è la cabina del vento, una struttura che esiste davvero e che con la sua presenza delicata, ma possente all’interno del giardino di Bell Gardia riesce a dare conforto a chi ha subito un grave lutto.

Il libro si focalizza sulle perdite a seguito dello tsunami che ha devastato il Giappone nel 2011. Accanto a loro, però, vengono raccontate anche le storie di chi è rimasto orfano, di chi ha perso un parente a causa di una malattia o di una leggerezza.

Tra tutte spiccano quelle di due personaggi, Yui e Takeshi. Yui è una speaker radiofonica, ma soprattutto è una sopravvissuta. Lo tsunami le ha portato via la madre e la figlia. Le sue giornate si svolgono nella routine più completa, ma senza passione o coinvolgimento perché ormai privata dei suoi affetti più importanti.

Un giorno, durante la sua trasmissione radiofonica, viene a conoscenza di questa cabina. Come risvegliata da un lungo sonno decide di intraprendere il lungo viaggio per andare a vederla.

Arrivata sul fianco scosceso di Kujira-yama, dove si trova il giardino, rimane affascinata e nello stesso tempo spaventata. Anche se ammira il coraggio di chi riesce ad alzare la cornetta e a parlare ai propri cari, lei inizialmente rimane a guardare, perchè ancora non si sente pronta. 

Nel corso del primo viaggio incontra Takeshi, un medico, ma soprattutto un padre. Durante lo tsunami, ha perso la moglie e da quel momento la figlia ha smesso di parlare. L'uomo vorrebbe tanto aiutarla, ma non sa come fare. 

Tra i due nasce subito una bella amicizia, fatta di condivisione, messaggi, consigli e viaggi alla volta di Bel Gardia. Questa cabina con la speranza che porta con sè, riesce ad aiutare anche la piccola che finalmente riuscirà a superare la perdita della madre e vedere in Yui una nuova famiglia. 

La cabina simbolo della rinascita, della speranza e nella possibilità di andare avanti dopo un avvenimento devastante, viene messa a dura prova dall'arrivo di una tempesta. Yui che grazie a quel luogo magico è riuscita a tornare alla vita e a immaginare un futuro, farà di tutto per proteggerla

Quel che affidiamo al vento è un romanzo che centra in pieno la compostezza del popolo nipponico, raccontato con grande maestria da Laura Imai Messina. Anche se la scrittura è molto semplice, nei capitoli c'è un'alternanza tra quelli immediati e quelli più lunghi in cui ci fa entrare in contatto con i personaggi. 

La scrittrice riesce a raccontare le anime e i sentimenti di chi ha sofferto, con una delicatezza e un'eleganza che è difficile da ottenere se non si ha chiaro l'obiettivo. 


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