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Qualità della vita: la svolta digitale delle città italiane

La classifica sulla qualità della vita 2021 fa ripensare alle città e al modello di convivenza civile in ottica di un humus culturale fiorente che non guardi solo agli indici di produttività, ma in generale ai servizi e al coinvolgimento della popolazione dando origine ad un concetto di habitat più esteso, trasformando quindi l’ecosistema della “sopravvivenza” in una realtà pro attiva, capace di farci modificare abitudini, avere nuovi stimoli, sentirci protetti e allo stesso promossi in ottica di capitale umano.

Obiettivo pertanto dichiarato sarà quello di promuovere un benessere della collettività: da qui quindi il concetto di città, di urbanizzazione, di allargamento delle frontiere, di smart city e ancora di società intelligente. Un concentrato di valori che dalla polis greca fino a noi ha sottolineato l’importanza di creare le condizioni atte a tutelare e a promuovere l’uomo e la sua salute.

Trieste, crocevia di popoli e di tradizioni, di religioni ed etnie, simbolo della convivenza e della Mitteleuropa, oggi riscopre un suo umanesimo socioculturale applicato allo sviluppo economico cittadino proprio all’interno delle grandi rivoluzioni tecnologiche e al green. Su questo fronte l’ANGI - Associazione Nazionale Giovani Innovatori ha deciso già in passato di premiare il Comune di Trieste e la Regione Friuli-Venezia Giulia per il grande lavoro svolto nell’open government e portare il sistema triestino come un’eccellenza da battezzare e promuovere e a livello nazionale.

Gioco forte sarà anche la partita del PNRR (Piano Nazionale Ripresa Resilienza) che vedrà nuovamente Trieste protagonista all’interno del panorama sia locale che nazionale. Un’ulteriore propulsione che rafforzerà questi dati insieme a quelli anche delle altre città regionali (ricordiamo che Udine e Pordenone sono nella top 10 delle città citate dalla classifica).  A riguardo sarà fondamentale il valore, come già testimoniato da questa classifica, dalla governance e dalla sua capacità di riuscire a captare investimenti e favorire le imprenditorie locali. 

E grazie anche alla candidatura di Trieste per la sede della Banca Europea dello Sviluppo Sostenibile, si potrà puntare a ricostruire un modello socio-economico capace di coniugare una nuova visione attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale: un paradigma inedito in cui la visione pubblica e privata trovano sinergia e modello nei luoghi della produzione del capitale umano ed economico.


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