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Bimbo tra le macerie a Napoli, la foto di Marco Sales che fa pensare a Gaza

Giovanissimo tifoso del Napoli tra le macerie © Marco Sales

San Giovanni a Teduccio, periferia orientale di Napoli. Siamo in quelli che una volta erano gli spogliatoi di un campetto di calcio. La mente però va altrove e ti porta in posti lontani dall'Italia: in Paesi dilaniati dalla guerra. Nella foto, di Marco Sales, fotogiornalista per l'agenzia di stampa Omninapoli, si vede infatti un bambino con in mano un pallone circondato da macerie. Siamo a Gaza? Ci si chiede. Se il bimbo non indossasse la maglia di Inzaghi mai ci verrebbe in mente che la risposta alla domanda potrebbe essere no. Potrebbe, uso il condizionale perchè quella che è una possibilità può diventare una certezza solo dopo aver parlato con l'autore dello scatto. E' lui l'unico a sapere la verità, insieme al bimbo e ai testimoni che si sono trovati a passare da quel luogo. Probabilmente, infatti, nemmeno chi a San Giovanni ci è nato e cresciuto, riuscirebbe a riconoscere in questa immagine gli spogliatoi di un campetto di calcio. 

A raccontare la storia che si cela dietro la foto, scattata l'altro ieri, e svelare il mistero, sulla sua pagina Facebook, è Valeria Valente, candidata Pd alla carica di sindaco di Napoli alle prossime elezioni comunali che si terranno domenica 5 giugno. "Eravamo lì, quando un ometto ha attirato la nostra attenzione. 'T’aggia fa vedé ‘na cosa'. Questi erano gli spogliatoi del campetto di calcio. Ma il sindaco se vince l’acconcia ‘stu post?”, scrive la Valente. "Ho risposto col cuore, con un cenno della testa e un sorriso amaro", conclude la candidata.

Marco Sales spiega a Today.it che "era lì, per fare dei video"; si è trovato davanti questa scena ed ha scattato la foto. "Lavoro per Omninapoli e sono un freelance, quindi tutto è accaduto per caso. Ero in quello spogliatoio rudere ed ho scattato", racconta.

In quella foto si vede un luogo come distrutto dalla guerra: cosa hai pensato quando quella scena ti si è presentata davanti? "Difficile fare questa domanda a chi ha a che fare con queste scene quasi ogni giorno. Ho pensato, come al solito, che fosse la normalità. A pochi metri da lì ho fotografato mesi fa dei ragazzi che fotografano un terreno in cui era stato trovato morto un loro coetaneo. È inaccettabile che ad oggi si viva ancora così, in quei luoghi e senza possibilità di sogno e crescita. Non è giusto, tutto qui", conclude Sales.


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