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Casa Batlló, la storia dell’edificio diventato Patrimonio dell’Unesco

Casa Batllò è uno degli edifici più belli e famosi di Gaudì diventato Patrimonio dell’Unesco nel 2005: entriamo alla scoperta di questo capolavoro architettonico

Credit: @piiyo_trip via Instagram

Al numero 43 di Paseo de Garcia a Barcellona c’è un edificio che ha fatto dell’originalità il suo tratto distintivo: Casa Battló. L’edificio diventato Patrimonio dell’Unesco nel 2005 è uno dei più belli di Barcellona e merita di essere visitato per vedere dal vivo l’abilità e l’estro di Antoni Gaudì.

Un ambizioso progetto

Casa Battló si trova in Paseo de Garcia, una strada che in origine univa Barcellona a Villa de Gracia un piccolo paese che attualmente è stato inglobato nella città catalana. Nel 1860 a seguito di un piano urbanistico che voleva cambiare il volto della località catalana, Paseo de Garcia è diventata la strada principale in cui costruire i palazzi commissionati dalle famiglie più importanti. L’edificio Patrimonio dell’Unesco da quasi vent’anni, è stato costruito inizialmente da Emilio Sala Cortés (1877) per poi essere acquistato nel 1903 da D. Josep Batlló y Casanovas, proprietario di varie fabbriche tessili a Barcellona.

Una volta comprato l’immobile, l’industriale incaricò Gaudì di ristrutturarlo liberamente. Grazie all’abilità dell’architetto, l’edificio che inizialmente doveva essere demolito venne trasformato totalmente agendo sia sulla facciata esterna, che sulla divisione degli interni. In poche parole si tramutò nell’opera d’arte che conosciamo attualmente.

Una facciata onirica

Casa Batlló è solo una delle sette opere presenti a Barcellona diventate patrimonio dell'umanità dell’UNESCO e come le altre rappresenta in pieno lo spirito di Antoni Gaudì. Questo si nota fin dalla facciata che al primo sguardo ci catapulta nell’universo onirico e naturale tipico dell’architetto catalano. È spettacolare e originale allo stesso tempo, visto che lo stesso Gaudì è riuscito a mixare e a connettere tra di loro tematiche differenti come sculture, materiali riciclati ed elementi provenienti dal mare.

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La facciata sembra la tela di un quadro in cui la pietra riesce ad avere un effetto ondulato, merito delle colonne presenti al primo piano che hanno una forma ossea e sono decorate con elementi floreali. Le ringhiere dei balconi sono realizzate in ferro e hanno l’aspetto di una maschera. Per quanto riguarda il tetto il rivestimento ricorda le squame presenti sul dorso di un drago a cui fa da contraltare una torre da cui spicca una croce a quattro braccia che indicano i punti cardinali. Una decorazione che per molti si rifà alla leggenda di San Giorgio patrono della Catalogna che uccise il drago con la sua spada per salvare il popolo dall’animale. Infatti, le colonne dalla forma ossea stanno a indicare le vittime. Per altri, invece, i riferimenti devono andare al mondo marino, complici il marmo e le vetrate colorate dove le onde della pista ricordano quelle del mare.

L’interno ricco di dettagli

Come l’esterno, anche l’interno non delude e con l’aiuto di artigiani del posto è stato curato anche il più piccolo dettaglio creando una vera e propria opera d’arte. Materiali di qualità come legno, ceramica e pietra, sono utilizzati al servizio del design che non è fine a sé stesso, al contrario risulta anche funzionale.

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Il vestibolo rappresenta una vera e propria immersione nel mondo marino. Ci sono pareti caratterizzate da volte dalle forme sinuose, lucernari che ricordano gusci di tartarughe e un corrimano in legno che porta ai piani superiori interamente intagliato e che rappresenta la spina dorsale di un animale.

Salendo di un piano si arriva a quello nobile, il centro della casa caratterizzato da un salone con una grande finestra che affaccia sulla strada principale e l’ufficio di Batlló con all’interno un camino che ricorda un fungo. A dividere gli ambienti ci pensano le grandi porte in rovere con inserti in vetro colorato e un soffitto ondulato.

Arrivando in cima ci si imbatte nel solaio che prende spunto dallo stile mediterraneo con colori chiari come il bianco a cui si aggiungono degli archi a simboleggiare le costole di animali. Qui il design si sposa con la praticità perché sono presenti spazi riservati a bagni e ripostigli.

Cortili e terrazzi sono l’incarnazione del modernismo catalano

Il cortile interno è un tripudio di luce naturale grazie al lucernario principale e ai rivestimenti in piastrelle di differenti tonalità d’azzurro per una distribuzione uniforme della luce. Questa necessità ha spinto Gaudì a progettare le finestre in modo differente. Mentre nella parte superiore sono più piccole, man mano che si scende diventano più grandi con piccole fessure in legno in modo da regolare la ventilazione. Il cortile interno è dotato anche di un’ascensore con cabina in legno.

Il cortile esterno si trova nella parte posteriore della casa e si accede attraverso la sala da pranzo al piano nobile. Il pavimento unico si abbina alla perfezione con i rivestimenti dei vasi riaperti in ceramica e vetro che con la luce sono un vero e proprio elemento decorativo.

Infine, la terrazza con il suo rivestimento che ricorda il dorso di un drago ha tegole di vari colori a cui si aggiungono quattro camini con linee sinuose e policromate, per impedire che l’aria ritorni verso l’interno.

La casa venduta negli anni ’50, negli anni Novanta è stata acquistata dalla famiglia Bernat che nel ’95 l’ha aperta al pubblico.


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