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Finanziere in carcere: è accusato di abusi sui bimbi che allenava a calcetto

Almeno tre le piccole vittime. L'uomo, 54 anni, era il mister di una piccola squadra di Palermo

Foto di repertorio non riferita al contenuto dell'articolo

Lo avrebbero chiamato "mister" perché era il loro allenatore di calcetto in una struttura di Acqua dei Corsari (Palermo), ma lui, un brigadiere della guardia di finanza originario di Taranto, avrebbe invece approfittato del suo ruolo per abusare sessualmente di loro. Grazie alle telecamere piazzate dalla squadra mobile nell'impianto sportivo, l'uomo, 54 anni, è stato arrestato in flagranza, cioè proprio mentre avrebbe fatto sedere alcuni dei ragazzini sulle sue gambe ed avrebbe iniziato a mastrubarsi. 

A riferire i fatti è PalermoToday. Il 54enne, difeso dall'avvocato Giuseppe Gerbino, è finito in carcere lo scorso 12 agosto, ma la vicenda si è appresa soltanto oggi. Allo stato sarebbero tre i bimbi di 9 e 10 anni che avrebbero subito le violenze, ma nelle conversazioni captate dai poliziotti ce ne sarebbero altri.

L'inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore Giorgia Righi, che ha chiesto al gip Nicola Aiello (che quest'estate aveva già convalidato l'arresto) un incidente probatorio per cristallizzare il terribile racconto dei ragazzini. L'udienza sarà fissata nei prossimi giorni.

L'indagato è un centralinista, ma si occupava anche di allenare una squadra di calcio. Inizialmente era difeso da un avvocato d'ufficio e durante l'interrogatorio di garanzia avrebbe in parte ammesso le sue responsabilità. Non avrebbe negato cioè di aver toccato i piccoli, ma avrebbe invece respinto l'accusa di essersi fatto toccare a sua volta dai bambini. L'uomo avrebbe collegato il suo comportamento alla crisi coniugale derivata dalla sua separazione.

Nelle loro testimonianze i ragazzini hanno riferito che quando il 54enne avrebbe cercato di palpeggiarli e loro avrebbero tentato di sottrarsi, in alcuni casi sarebbero stati riacciuffati anche con la forza. Uno dei piccoli ha raccontato che all'inizio avrebbe creduto a un gioco, anche per via della fiducia riposta nell'indagato, ma che poi, facendo qualche ricerca in rete, si sarebbe reso conto che la tecnica utilizzata per abusare dei più piccoli è proprio quella di mascherare la violenza con il gioco.
 


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