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Insegue i cinghiali in auto e li uccide a fucilate: la figlia filma tutto e posta il video sui social

Il filmato, diventato virale sui social e mandato in onda anche da alcune emittenti locali, aveva suscitato molto scalpore. Ora lui dovrà rispondere di esercizio venatorio e uccisione di animali all’interno di area protetta

Caccia al cinghiale nel parco, i carabinieri sul posto

Come fosse caccia grossa lungo le distese delle pianure africane, ha preso l’auto e ha pensato di girare all’interno del Parco protetto, inseguendo i cinghiali per abbatterli a colpi di fucile, facendo una strage di animali dove non si sarebbe neppure potuto sparare. Non solo perché l’uomo ha pesato bene di portarsi dietro anche la figlia piccola, che ha ripreso in video con il cellulare l’”impresa” del padre, che adesso è stato denunciato dai carabinieri.

Come racconta BariToday, il fatto è avvenuto nel parco dell'Alta Murgia, dove i forestali dei carabinieri hanno denunciato un 45enne di Spinazzola, individuato proprio grazie ai filmati diffusi prima su Whatsapp e poi sui social. Le prime immagini erano state fatte girare a gennaio scorso e quando sono finite sotto gli occhi degli investigatori, sono partite le indagini della procura per identificare il bracconiere. Il video mostrava diversi cinghiali che, correndo inermi all’interno di un terreno, venivano abbattuti da fucilate esplose dal guidatore. La ripresa, diventata subito virale sui social e mandata in onda anche da alcune emittenti locali, aveva suscitato molto scalpore anche negli ambienti di caccia. Se non altro perché la giovane regista era la figlia adolescente del presunto bracconiere, che, coinvolta nella battuta illegale di caccia, lo incitava all’inseguimento degli ungulati.

Caccia ai cinghiali a bordo dell'auto, la figlia filma col cellulare

Le indagini hanno portato i militari a perquisire la casa del sospetto, dove è stato sequestrato il fucile, compatibile secondo gli inquirenti con quello del filmato. Adesso il 42enne dovrà rispondere di quella battuta di caccia, per cui sudi lui pendono le accuse di esercizio venatorio e uccisione di animali all’interno di area protetta.

Parallelamente è stata seguita un’altra pista dei carabinieri pugliesi su un altro video virale, nel quale si vedevano numerosi cacciatori in festa e assembrati davanti a 11 carcasse di cinghiali. Animali scuoiati ed eviscerati in locali non idonei e senza la comunicazione all’Asl, che deve effettuare sempre una visita sanitaria post mortem della carcassa del cinghiale per scongiurare la presenza di trichina, un parassita del cinghiale dannoso che può essere trasmesso anche all’uomo.


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