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Gelateria evade 1,50 euro: costretta a chiudere

Succede a Olbia: tra il 2011 e il 2012 la proprietaria non ha battuto alcuni scontrini, evadendo l'Iva. "E' una sanzione assurda"

OLBIA - Fiamme gialle inflessibili o ligie al dovere? Fa discutere quanto avvenuto a Olbia, dove la Guardia di finanza ha imposto tre giorni di chiusura (venerdì, sabato e domenica) a una storica gelateria del centro cittadino sardo. Come spiegato da L'Unione Sarda, l'esercizio commerciale, gestito da Mirella Manzotti, 33enne di origini bergamasche, tra il 2011 e il 2012 non ha battuto alcuni scontrini, evadendo l'Iva.

La proprietaria della gelateria "Smeralda" si è detta allibita: "E' una sanzione assurda. Tra l'altro ci rimetterà anche lo Stato che perderà l'Iva per il mancato introito della gelateria del prossimo fine settimana previsto in circa 6mila euro".

Ed è stato inutile anche chiedere di rinviare lo stop al termine della stagione estiva. I verbali contestati dalle Fiamme gialle sono quattro: si tratta di due scontrini da un euro, di uno scontrino da 6,50 euro e di un altro da 1,50 euro. Calcolata l'Iva al 10%, l'evasione totale si attesta intorno a 1,50 euro.

Per "riavere" quegli spiccioli evasi, però, lo Stato rinuncia ai circa 500 euro di Iva che la gelateria avrebbe fatturato nel weekend in cui invece rimarrà chiusa.


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