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Ottanta scosse di terremoto in poche ore: evacuata una palazzina

Forte restano la tensione e i timori di altre scosse più forti tra la popolazione. E iniziano ad evidenziarsi danni più significativi ad abitazioni e chiese

Prosegue lo sciame sismico nelle Marche dopo le forti scosse registrate ieri 9 novembre. Ad Ancona, nella serata di ieri è stata sgomberata una palazzina dichiarata temporaneamente inagibile a seguito di crepe e fessurazioni che richiedono una verifica da parte di tecnici e vigili del fuoco prima di autorizzare l'eventuale rientro delle sette persone residenti.

Intanto prosegue lo sciame sismico con 80 scosse superiori alla magnitudo 2.0, incentrate soprattutto davanti alla costa centro-nord della regione, in particolare al largo del Pesarese (zone Marotta di Mondolfo-Fano) ma anche più a sud davanti alla costa nord anconetana.

Dopo la scossa più forte delle 7:07 - l'Invg indica ora una magnitudo 5.5 - davanti alla costa pesarese, e un minuto dopo la 'aftershock' di 5.2 al largo della costa anconetana nord, lo sciame sismico non si è fermato. In aumento gli episodi più vicini alla costa nord di Ancona con picchi alle 21.24 (3.4) e alle 23.05 (3.5).

Forte restano la tensione e i timori di altre scosse più forti tra la popolazione. E iniziano ad evidenziarsi danni più significativi ad abitazioni e chiese: in generale le conseguenze sono state più che altro crepe, fessurazioni ma non di muri maestri, o cadute di calcinacci o intonaco. I vigili del fuoco ieri sono intervenuti alla Cattedrale di San Leopardo di Osimo per la caduta a terra di malte di precedenti ripristini: i pompieri hanno provveduto alla messa in sicurezza e non si segnalano persone coinvolte.


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