Cronaca

Abusi su neonati per le chat pedopornografiche: retata della Polizia, 16 indagati

La Polizia postale di Torino ha scoperto alcuni gruppi sospetti dediti allo scambio di materiale pedopornografico realizzato mediante lo sfruttamento dei minori. Gli investigatori ipotizzano che alcuni video siano autoprodotti dagli indagati

Polizia postale, FOTO ANSA/ MASSIMO PERCOSSI

Ci sono anche video che ritraggono abusi su neonati tra il materiale sequestrato dalla Polizia postale di Torino che, a seguito di un monitoraggio sulla rete, ha scoperto alcuni gruppi sospetti dediti allo scambio di materiale pedopornografico realizzato mediante lo sfruttamento dei minori, in alcuni casi anche molto piccoli. Come spiega Torino Today in alcuni video sono ritratti abusi anche su neonati.

Pedopornografia: indagate 16 persone

Al termine delle indagini 16 persone, residenti in diverse parti d'Italia, sono state indagate. Di queste 6 sono state arrestate in flagranza di reato per ingente detenzione di materiale pedopornografico.

Gli investigatori ipotizzano che tra il materiale sequestrato ci sia anche materiale autoprodotto mediante la consumazione di rapporti sessuali con minori, ma sul punto sono ancora in corso indagini.

Chat sul web per scambiarsi video e informazioni

L'indagine ha preso il via dall'analisi di alcune 'stanze virtuali' in cui i partecipanti, secondo gli accertamenti degli investigatori, si scambiavano informazioni e materiale video. Dalle verifiche sono emersi, inoltre, diversi ruoli di responsabilità dei titolari dei profili incriminati, che talvolta dettavano anche particolari regole per gli stessi partecipanti a tali gruppi. In particolare, questi si sarebbero riservati la potestà di escludere i soggetti che non avessero prestato un utile contributo in termini di materiale condiviso, suddiviso per range di età e sesso dei minori utilizzati per la realizzazione dei video. I soggetti perquisiti sono tutti italiani.

In rete lo scambio di video con abusi su neonati

Secondo gli inquirenti, per poter partecipare a queste stanze virtuali bisognava sottostare ad alcune regole, previa l'estromissione. Regole che si possono ridurre ad una: fornire nuovo materiale pedopornografico, di diversa tipologia e con minori di età differenti.

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