Cronaca

Dj Fabo, la polemica di Adinolfi: "Hanno messo una pistola carica in mano ad un malato"

Il giornalista torna a polemizzare sul suicidio assistito in Svizzera di Fabiano Antoniani: “Lo considero un sistema incivile e mi oppongo”

Mario Adinolfi

Mario Adinolfi, giornalista e leader del partito “Il Popolo della Famiglia”, rincara la dose sul caso di dj Fabo, al secolo Fabiano Antoniani, il quarantenne cieco e tetraplegico deceduto tramite suicidio assistito il 27 febbraio scorso in Svizzera.

Dopo l’intervento di Marco Cappato nella giornata di ieri a Radio Rock 106.6 durante il "Morning Show" di Emilio Pappagallo, la trasmissione radiofonica è tornata sul drammatico argomento intervistando Adinolfi, che ha esordito commentando proprio la critica rivoltagli dall’esponente radicale che ha accompagnato dj Fabo nella clinica svizzera, e che aveva definito “aberrante” il suo post su Facebook (Adinolfi scriveva: “Hitler almeno i disabili li eliminava gratis”).

“Rispetto la posizione di Marco. È totalmente antitetica alla mia”. Ribadendo poi il suo parere: “Non c’è libera scelta, né sotto i nazisti, né sotto la nostra finta democrazia, se tu metti una pistola carica in mano ad un depresso o ad un malato. Gli metti il dito sul grilletto e ti fai addirittura pagare”.

Adinolfi ha quindi rivolto severe critiche al trattamento sanitario della “dolce morte”, adottato da Paesi quali Svizzera, Olanda, Belgio e Lussemburgo: “Lo considero un sistema incivile e mi oppongo. Se dai a questo sistema lo strumento tra scegliere se curarti, e curare un malato grave è costosissimo, e sopprimerti con il ‘Pentobarbital’ il cui principio attivo costa 13€ , il sistema sceglie i 13€”. 
 


Si parla di