Cronaca

Bimba morta di stenti, mamma a processo per omicidio premeditato

Tra le accuse mosse dai pm ad Alessia Pifferi, la mamma della piccola Diana, oltre all'omicidio volontario pluriaggravato, anche la premeditazione

Alessia Pifferi e Diana Pifferi

La procura di Milano ha deciso di contestare anche la premeditazione ad Alessia Pifferi, la donna arrestata a luglio dello scorso anno per aver ucciso la figlioletta di 18 mesi Diana abbandonandola nella loro casa di Milano per sei giorni. I pm hanno chiesto il processo con rito immediato (si salta l'udienza preliminare), ma a decidere sarà il gip Fabrizio Filice.

La piccola Diana, scrivono i pm nell'imputazione, venne lasciata "priva di assistenza e assolutamente incapace, per la tenerissima età, di badare a se stessa, senza peraltro generi alimentari sufficienti e in condizioni di palese ed evidente pericolo per la sua vita, pure legate alle alte temperature del periodo". Tutto questo causò "nella minore una 'forte disidratazione', con 'deragliamento delle funzioni cellulari con particolare riferimento al sistema nervoso centrale e al circolo', culminato nel decesso".

Esclusa da una perizia la possibilità che alla bimba siano stati fatti assumere tranquillanti per evitare che i vicini, in assenza della madre, potessero sentirla piangere. L'analisi del contenuto della bottiglietta e del biberon "non ha evidenziato la presenza di composti di interesse tossicologico", hanno dichiarato i periti.

La 37enne rischia l'ergastolo. La nuova difesa di Alessia Pifferi sembra voler puntare sulla richiesta di una perizia psichiatrica per valutare un eventuale vizio di mente della donna.

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