Cronaca

"Chi calpesta i loro diritti calpesta quelli di tutti"

Durante il convegno Italiaromanì, organizzato a Roma dall'associazione 21luglio, la presidente della Camera spiega perché tutelare i diritti delle minoranze è tutelare i diritti di tutti i cittadini. In particolare con le minoranze Rom e Sinti

Parlare di diritti di Rom e Sinti è parlare di diritti sociali visto che, come spiega la presidente della Camera "chi calpesta i diritti di Rom e Sinti ha in mente una società in cui i diritti di tutti, inclusi i suoi, siano meno tutelati".

E' proprio l'onorevole Laura Boldrini a spiegare la difficoltà nell'accesso ad alcuni diritti umani fondamentali da parte di questa parte della popolazione nel nostro Paese durante il convegno Italiaromanì, organizzato dall'associazione 21luglio presso l'aula magna della facoltà di Architettura di Roma Tre.

In effetti la comunità Rom è la più grande in Europa e in Italia sono circa 170mila, di cui 'soltanto' 70mila vivono nei campi, mentre i restanti 100mila vivono nella nostra società senza essere 'nomadi'. E in effetti su questo c'è stato un equivoco: "Nel 1984 si è deciso di creare i campi rom per tutelare il diritto al nomadismo ma la popolazione rom non lo è. La maggior parte dei Rom e dei Sinti nel nostro Paese, ad esempio, non vive nei campi, ha una casa, lavora e non ha nulla a che fare con lo stereotipo che è diffuso nella nostra società" spiega Carlo Stasolla, presidente di 21 Luglio.

In questo contesto l'obiettivo dell'evento non è soltanto quello di diffondere e conoscere la storia di queste culture ma anche e soprattutto pensare a nuove strategie d'inclusione, in modo che tutelando la possibilità d'accesso ai servizi e a quei diritti che li assicurano, si confermino anche per la società intera.

Qualche progetto a livello istituzionale c'è già: Boldrini ha annunciato che l'otto aprile si incontrerà a Vilnius insieme ai presidenti degli altri ventisette Paesi membri dell'Unione Europea in occasione della Giornata internazionale dei rom e dei sinti: "Insieme firmeremo una dichiarazione congiunta per ribadire il nostro impegno in favore dell'inclusione e dell'integrazione. Un impegno che sento mio, da sempre" conclude la presidente della Camera.

Lo stesso obiettivo è quello di 21 luglio con il convegno organizzato in questi giorni: "il 2020 è l'anno in cui si muoveranno delle Strategie Nazionali e rappresenta per tutti noi una sfida epocale - spiega Carlo Stasolla, presidente dell'associazione - vogliamo sognare: entro quella data tutti gli insediamenti formali saranno superati, gli sgomberi forzati saranno un ricordo del passato, i rom e i sinti saranno riconosciuti come una delle minoranze presenti nel nostro Paese, ai rom apolidi verrà finalmente riconosciuto uno status giuridico".

Laura Boldrini non è l'unico personaggio pubblico che ha deciso partecipare al convegno: fino al 5 aprile arriveranno nell'aula magna di Architettura di Roma Tre Francesco Palermo e Luigi Manconi, entrambi senatori, uno membro e l'altro presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani, Moni Ovadia, attore che spesso si è occupato della shoa ebrea e rom, Cécilie Kyenge, ex ministro per l'Integrazione e oggi membro della commissione affari esteri e comunitari della Camera, e Renato Accorinti, sindaco pacifista di Messina.


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