Cronaca

Burqa fuorilegge, in Germania "velo" vietato negli uffici pubblici e in auto

"Divieto parziale per il velo islamico, burqa o niqab che sia", il Ministro dell'Interno tedesco detta le nuove regole sui copricapi che occultano il volto delle donne. Intesa tra responsabili regionali per proibirlo negli uffici pubblici

Il ministro dell'Interno federale tedesco, Thomas de Maizière, ha annunciato in tv che i suoi omologhi regionali dell'Unione cristiano-democratica e sociale, ovvero il partito di Angela Merkel, vogliono imporre un divieto "parziale" del burqa in alcuni settori della vita pubblica in Germania. Lo stop riguarderebbe anche altri veli islamici che coprono il volto delle donne. 

"Siamo d'accordo nel voler prescrivere l'obbligo di mostrare il volto dove è necessario per la convivenza nella nostra società: al volante, davanti alle autorità, all'Ufficio di stato civile, in scuole e università, nel servizio pubblico, di fronte a un tribunale", ha detto il ministro. "Rifiutiamo all'unanimità il burqa, non è adatto al nostro Paese aperto al mondo", ha aggiunto de Maizière che assieme ai colleghi regionali vuole presentare in giornata una lista di richieste per aumentare la sicurezza in Germania.

L'annuncio ha un chiaro sentore elettorale: si avvicinano le due elezioni regionali in programma a settembre, a Berlino il 18 e in Meclemburgo già il 4. Un giorno fatidico: fu il 4 settembre dell'anno scorso infatti che Merkel prese la decisione di aprire le frontiere ai profughi non registrati per lenire la crisi umanitaria creatasi nei Balcani. Ma tolse anche un tappo che portò a 1,1 milioni il numero di migranti giunti in Germania nel 2015. 

OSTACOLO ALL'INTEGRAZIONE. Nel dibattito iniziato in Francia sul 'burkini' (il costume da bagno integrale usato da alcune donne musulmane), definito dal premier Manuel Valls "contrario di valori francesi", ieri si era indirettamente inserita il cancelliere tedesco Angela Merkel. Riferendosi al burqa, il cancelliere ha sostenuto che "una donna tedesca dalle sembianze completamente coperte ha poche chance di integrarsi".

In un’intervista a La Provence, anche Valls aveva dichiarato di essere sfavorevole a una legge che ne vieti l’uso. Della stessa idea è il ministro degli Interni italiano, Angelino Alfano: “La nostra Costituzione garantisce a tutti la libertà di culto” e un divieto “sarebbe una provocazione”.

LA LEGGE IN ITALIA

BURQA, LA LEGGE IN ITALIA PREVEDE IL "GIUSTIFICATO MOTIVO"

Sul caso del divieto di portare il burqa o niqab in Italia si sono espressi diversi tribunali, solitamente dopo ricorsi contro ordinanze locali che vietavano i veli integrali. Uno dei primi casi e più noti - un’ordinanza del sindaco di Azzano Decimo (PN) del 2004 - diede il via a una battaglia legale arrivata fino al Consiglio di Stato. Nella sentenza 3076/2008, il supremo tribunale amministrativo italiano ha scritto: “L'art. 5 [della legge del 1975] consente nel nostro ordinamento che una persona indossi il velo per motivi religiosi o culturali”.

L’esistenza di un divieto fa riferimento di solito a una legge che risale agli anni di piombo, la cosiddetta “legge Reale” sull’ordine pubblico che "vieta l’uso di caschi protettivi, o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in luogo pubblico o aperto al pubblico, senza giustificato motivo”. E proprio la clausola finale consente l'utilizzo del velo secondo la giurisprudenza.


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