Cronaca

"Ci lasciavano nudi solo con le mutande, tutti gonfi e agonizzanti"

Un detenuto del carcere di Agrigento scrive una lettera all'associazione Antigone per denunciare i trattamenti inumani e degradanti: niente cure ai malati (anche gravi), botte e poco cibo

"Mi hanno trasferito nel peggior carcere in Sicilia, che di chiama Casa circondariale di Agrigento, dove le guardie penitenziarie distruggevano i detenuti maltrattandoli pesantemente, fino al punto che un detenuto tunisino gli è stato amputato un braccio perché una guardia gli ha chiuso il blindato sul braccio"

Comincia così la lettera che un detenuto ha inviato all'associazione Antigone per denunciare le condizioni inumane e degradanti subite da lui e dai suoi compagni: cure negate, violenze e a volte niente cibo

"A un altro detenuto mentre cucinava gli è scoppiata una bombola con il fornello in pieno volto. Aveva il viso gravemente danneggiato e lo hanno lasciato così per una settimana. Anche quella volta hanno dovuto scioperare tutti i detenuti per arrivare a farlo a curare"

Inquietante il racconto delle 'squadracce' di guardie penitenziarie, che in piena notte andavano in cella per prelevare i detenuti, picchiarli e poi lasciarli in isolamento senza vestiti:

"E' stato nel dicembre 2013: oltre questo inferno in pieno dicembre hanno detto che non c'era più niente da mangiare. Siamo rimasti così per una settimana, ci davano solo formaggio. pane e frutta. Se si tentava di parlare con loro o di denunciare reagivano con delle squadrate da 15 guardie penitenziarie, che ci venivano a chiamare in piena notte, dicendoci di andare in infermeria. Oppure ci portavano in isolamento e ci distruggevano dalle manganellate. Poi ci mettevano nelle celle lisce, prive di tutto: né materassi, né coperte, niente di niente. In pieno freddo, ci lasciavano nudi solo con le mutande tutti gonfi e agonizzanti…"

Antigone, associazione che si occupa da anni della tutela dei diritti dei detenuti, dopo aver ricevuto la lettera ha presentato un esposto alla Procura.


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