Cronaca

Cesare Battisti arrestato mentre cercava di fuggire in Bolivia

L'ex terrorista Cesare Battisti è stato arrestato nella regione brasiliana di Corrumba mentre tentava di scappare in Bolivia. L'Italia aveva chiesto la revoca dello status di rifugiato per estradarlo: deve scontare 4 ergastoli per altrettanti omicidi

Cesare Battisti aveva presentato nel 2011 nella città di Fortaleza un libro sul periodo trascorso in prigione in Brasilia, occasione nella quale ha ribadito la richiesta di un'amnistia all'Italia, facendo "un appello al popolo e ai politici italiani in buona fede, affinché sia posta una pietra sul passato". "Anni fa, Francesco Cossiga disse che 'la guerra era finita', e quando ciò succede i prigionieri possono tornare a casa", ha sottolineato l'ex militante dei Proletari armati per il comunismo, condannato in Italia per quattro omicidi. ANSA/Deivyson Fernandes

Cesare Battisti è stato arrestato nella regione brasiliana di Corrumba mentre tentava di scappare in Bolivia. Sull'ex terrorista rosso pendono ben quatto condanne all'ergastolo per altrettanti omicidi in Italia durante gli anni di piombo.

Il presidente brasiliano Michel Temer si era espresso recentemente a favore dell'estrazione in Italia ed il 27 settembre Cesare Battisti aveva presentato ricorso al Tribunale Supremo. Secondo la versione online del quotidiano O Globo, le autorità brasiliane sarebbero convinte che l'ex membro dei Proletari armati per il comunismo (Pac) stesse cercando di fuggire in Bolivia. 

Agli agenti che lo avevano avvicinato Battisti ha detto di essere nella regione di frontiera con la Bolivia perchè stava andando a pescare nelle vicinanze. Al momento dell'arresto Battisti aveva con se 5.000 dollari e 2.000 euro. 

Battisti è in stato di fermo ma deve ancora comparire davanti ad un giudice che dovrà confermare l'arresto o anche rilasciarlo. Non appena saputo dell'arresto il suo legale ha presentato un ricorso alla Corte Federale Suprema per ottenerne il rilascio.

Chi è Cesare Battisti, l'ex terrorista in fuga da 36 anni

Cesare Battisti ha sempre affermato la propria innocenza per quanto riguarda gli omicidi, e aveva richiesto una soluzione di amnistia per i crimini perpetrati durante il periodo 1969-1990. 

Condannato all'ergastolo in via definitiva Battisti nel 2010 aveva ottenuto lo status di rifugiato politico in Brasile dall'ex presidente della Repubblica, Luiz Inacio Lula da Silva che rifiutò la sua estradizione in Italia, concedendo a Battisti il diritto d'asilo. 

L'ex presidente brasiliano sovvertì la scelta sempre del Tribunale Supremo che aveva concesso l'estradizione di Battisti, che si era rifugiato in Brasile nel 2007 dopo essere scappato dalla Francia, dove per oltre 30 anni era vissuto liberamente diventanto un noto scrittore di gialli e noir.

Battisti infatti aveva trascorso la prima fase della sua latitanza in Messico e in Francia, dove beneficiò a lungo della dottrina Mitterrand.  L'arrivo all'Eliseo di Nicolas Sarkozy aveva cambiato il regime di condiscendenza con cui l'allora presidente socialista aveva accolto decine di terroristi italiani. 

Cesare Battisti, una fuga lunga 36 anni

Cesare Battisti, classe 1954, originario di Cisterna di Latina, ex terrorista dei Pac (Proletari Armati per il Comunismo), ha al suo attivo in Italia quattro condanne all'ergastolo per altrettanto omicidi, compiuti tra il 1978 e il 1979. Ha sempre giustificato le rapine come espropri proletari compiute secondo la prassi e l'ideologia dei gruppi armati dell'epoca. L'abbandono della lotta armata, secondo sue dichiarazioni, fu dovuto al disgusto per l'assassinio di Aldo Moro, rapito e ucciso dalle Brigate Rosse.

Il primo arresto nel 1972 per una rapina compiuta a Frascati. Negli anni '80 mentre era detenuto nel carcere di Frosinone riesce ad evadere e a fuggire in Francia. Per un anno vive da clandestino a Parigi dove conosce la sua futura moglie. Poi si trasferisce con la compagna in Messico dove nasce la sua prima figlia. Durante il soggiorno messicano i giudici italiani lo condannano in contumacia all'ergastolo per quattro omicidi. 

La latitanza in Francia e in Brasile

Nel 1990 Battisti torna a Parigi lavorando come portiere e frequenta la comunità di rifugiati italiani. Battisti termina un romanzo e si guadagna da vivere traducendo in italiano racconti di autori noir francesi. 2004: a febbraio ottiene la cittadinanza francese. Nel 2004 ottiene la cittadinanza francese ma le autorità d'Oltralpe concedono l'estradizione il 30 giugno dello stesso anno. Battisti fugge e torna in latitanza. Nel 2007 viene arrestato in Brasile il 18 marzo, ma il leader dei Pac si rivolge allo Stato brasiliano e chiede lo status di rifugiato politico. Battisti fu detenuto in carcere a Brasilia fino al 9 giugno 2011. 

Il 25 settembre l'Italia aveva presentato una nuova istanza per rivedere la decisione dell'ex presidente Lula che aveva concesso l'asilo politico a Battisti.


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