Cronaca

Emergenza al cimitero: escono liquidi dalle mille bare in deposito 

Si corre ai ripari per evitare che si ripetano scene già viste in quel luogo. L'assessore: "Stiamo impermeabilizzando le casse dei più indigenti"

La bare in deposito - foto di PalermoToday

Lliquidi dovuti alla decomposizione delle salme, accelerata dalle altissime temperature di questi giorni, hanno cominciato a uscire dalle bare accatastate nel deposito del cimitero dei Rotoli. Come riporta anche PalermoToday, l’allarme è stato lanciato nei giorni scorsi dal direttore del camposanto, Leonardo Cristofaro, che con una nota ha informato il Comune e ha chiesto agli uffici competenti di intervenire immediatamente per scongiurare un pericolo sanitario molto grave.

“Il percolamento ha interessato una decina di bare delle opere pie, di quelle che sarebbero destinate ai campi di inumazione se ci fossero - dice a PalermoToday l’assessore comunale ai Cimiteri, Toni Sala -. Per risolvere il problema, stiamo provvedendo immediatamente con la zincatura per impermeabilizzarle”. Interessate, infatti, sono soprattutto le casse che ospitano i defunti più indigenti, differenti dalla maggior parte delle altre bare perché prive della copertura in zinco che serve, appunto, a contenere i liquidi della decomposizione dei corpi.
“Rispetto al numero delle bare attualmente in deposito - prosegue Sala - il problema è rimasto circoscritto, ma il direttore del cimitero ha fatto bene ad allertarci così abbiamo provveduto a rifornirci di nuove zincature. Soprattutto perché, considerando i numeri del Covid di questi giorni, l’emergenza potrebbe aggravarsi. E poiché all’eccezionale caldo di queste settimane è molto probabile che seguiranno intense precipitazioni, stiamo provvedendo anche a ripulire tutti i tombini del cimitero”. Le bare attualmente in deposito sono quasi mille, più di un centinaio ancora poggiate a terra. L’obiettivo del Comune, quindi, è evitare che si ripeta la terribile circostanza, già accaduta lo scorso anno, con decine di bare galleggianti tra i viali del cimitero di via Papa Sergio.

L’emergenza del cimitero dei Rotoli, quindi, si aggrava ancora. Si procede a rilento anche con le strategie già messe in campo dal Comune per ridurre il numero di salme in attesa di una sepoltura. Tra queste i trasferimenti di bare al cimitero di Sant'Orsola, con il contributo economico dell’amministrazione comunale, e gli accordi con la Misterbianco cremazione spa per decine di cremazioni nel forno che si trova nel Catanese. A Palermo, infatti, la struttura costruita nel 1982 è fermo da un pezzo e chi sceglie di cremare i propri defunti è costretto ad andare a Reggio Calabria o a Messina. Ci sarebbe il progetto di un nuovo forno, già finanziato nel 2015 con tre milioni di euro, ma non è mai arrivato alla fase esecutiva dei lavori. Mentre restano sulla carta alcuni degli interventi annunciati e ancora soltanto parzialmente realizzati, a cominciare dalle estumulazioni dei loculi a parete lungo la via Papa Sergio, dove si potrebbero recuperare, appunto, circa mille posti.

Intanto, dalla Lega fanno sapere che l’emergenza cimiteri ha attirato l’attenzione anche del leader Matteo Salvini: "Lo scandalo del cimitero dei Rotoli nel capoluogo siciliano sarà oggetto di una interrogazione parlamentare del senatore Matteo Salvini che prossimamente intende fare un sopralluogo". 

Ha annunciato una interrogazione anche il presidente dei Senatori di Italia Viva Davide faraone: “Solo poche settimane fa ho personalmente visitato il cimitero dei Rotoli, a Palermo, e constatato con mano che quella non è solo una questione di civiltà e di dignità per i morti, oltre che per i familiari, ma una vera e propria emergenza sanitaria. Il caldo torrido di questi mesi ha aggravato una situazione non più rinviabile, le casse senza sepoltura sono circa mille, aumenta il numero invece di ridursi. L'emergenza è sanitaria, non è più tempo di fittizie soluzioni o di interventi tampone, urge attivare una procedura emergenziale da prendere commissariando il sindaco di Palermo, che ha dimostrato incapacità nella risoluzione del problema. Per questo torno a chiedere, dopo averlo già fatto alcune settimane fa con un'interrogazione, al ministro della Difesa Lorenzo Guerini l'intervento dell'esercito per consentire che le salme vengano trasportate nel cimitero da realizzare con procedura d'urgenza a Ciaculli, nell'area prevista già nel piano regolatore e lì dignitosamente seppellite". 


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