Cronaca

Coronavirus, accertati altri casi positivi: si allarga la zona di quarantena

Oltre ai sei casi di coronavirus confermati già durante la mattina del 21 febbraio, sono risultati positivi cinque operatori sanitari e tre pazienti dell'ospedale di Codogno. Un nuovo allarme arriva dal Veneto dove preoccupano due anziani padovani

L'ospedale di Codogno epicentro del nuovo contagio FOTO ANSA MAURIZIO MAULE/ FOTOGRAMMA

Si aggrava il focolaio di Coronavirus in Lombardia: sono stati individuati altri 8 casi positivi di Covid-19, di cui 5 sono operatori sanitari. Lo ha spiegato l'assessore alla Sanità Giulio Gallera in una conferenza stampa convocata per tutti gli aggiornamenti sul caso di contagio partito da un 38enne di Codogno. 

In totale i casi accertati sono così saliti a 14. Come confermato dalle autorità oltre ai sei casi di coronavirus confermati già durante la mattina del 21 febbraio, sono risultati positivi cinque operatori sanitari, infermieri e medici dell'ospedale di Codogno e tre pazienti. In attesa delle controanalisi un possibile focolaio secondario a Padova dove sono risultati positivi due anziani che si trovavano all'ospedale di Schiavonia.

Si tratta del primo caso di trasmissione locale di infezione da nuovo coronavirus in Italia e sono state disposte misure speciali per dieci Comuni e per tutti i contatti diretti dei contagiati. Il ministero della Difesa ha reso disponibili per la quarantena in relazione all'emergenza Coronavirus 60 posti presso il Comando Esercito di Milano e 130 posti presso l'ex base del 50º Stormo in San Polo di Podenzano (Piacenza).

Coronavirus, 14 casi nel Lodigiano

Ma chi sono i contagiati? Come confermato dalle autorità sono 14 i casi di coronavirus confermati nel lodigiano:

  • il 38enne di Codogno, la moglie incinta che è stata ricoverata all'ospedale Sacco e un contatto stretto della coppia con cui il 38enne aveva fatto attività sportive nei giorni scorsi.
  • poi ci sono altri tre pazienti che hanno fatto accesso al Pronto soccorso di Codogno presentando i sintomi di una polmonite seria poi risultata Covid-19: si tratta di tre pensionati di Castiglione d'Adda, come confermato dal sindaco Costantino Pesatori.
  • a questi si sono aggiunti 5 operatori sanitari dell'ospedale di Codogno e 3 pazienti dello stesso nosocomio.

Il sospetto paziente zero: "Stavo bene, mi hanno preso di notte"

Misure speciali per dieci Comuni: oltre a Codogno, Castiglione d'Adda e Casalpusterlengo rientrano nell'ordinanza di isolamento d'area anche i comuni di Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini e San Fiorano.

In particolare il sindaco di Codogno ha ordinato la chiusura di bar e locali pubblici, discoteche sale giochi e impianti sportivi, almeno fino alla giornata di domenica 23 febbraio. Come a Codogno dove anche le scuole resteranno chiuse, anche a Castiglione d'Adda e Casalpusterlengo i cittadini sono invitati a rimanere a casa.

Scuole chiuse a Piacenze e provincia di Piacenza

Stop al calcio dilettantistico in Lombardia. Il comitato regionale della Lega Dilettanti della Lombardia ha rinviato 40 partite di diversi campionati, dall'eccellenza alle juniores.

Coronavirus, due casi a Padova

Tuttavia l'allarme arriva anche in Veneto nel Padovano. Due anziani di Vo' Euganeo, paese nella zona dei Colli, sono ricoverati nel reparto Malattie Infettive dell'Azienda Ospedaliera di Padova. I pazienti erano all'ospedale di Schiavonia e uno dei due c'è rimasto una decina di giorni: disposti tamponi anche per tutti i dipendenti dell'ospedale. I tamponi dei due anziani, già risultati positivi, sono stati inviati per riscontri all'Istituto Spallanzani di Roma per la conferma.

Arriva da Roma invece la notizia della guarigione del ricercatore italiano rientrato dalla Cina e risultato positivo al coronavirus. Restano all'ospedale Spallanzani  tre i casi confermati di COVID - 19: la coppia di turisti cinesi ed il giovane rientrato dalla Cina che era in quarantena alla Cecchignola.

Coronavirus, il giorno del contagio italiano

Quella di oggi è stata la giornata in cui per la prima volta in Italia sono stati verificati casi di trasmissione locale di infezione da nuovo coronavirus.

Un 38enne residente a Codogno, in provincia di Lodi, è risultato positivo al test dopo essere stato ricoverato in condizioni ritenute gravi in terapia intensiva. Lavorava all'Unilever di Casalpusterlengo e si era presentato spontaneamente giovedì al pronto soccorso di Codogno poi era tornato a casa ma all'acutizzarsi dei sintomi era tornato in ospedale dove è stato poi ricoverato per una polmonite. L'uomo non è stato in Asia, ma è stata la moglie - un'insegnante di 38 anni incinta all'ottavo mese risultata positiva al test - ad allertare i medici spiegando loro come il paziente aveva cenato a inizio febbraio con un conoscente rientrato dalla Cina. 

Il manager della Mae Spa di Fiorenzuola (Piacenza) rientrato dalla Cina il 21 gennaio scorso identificato come il paziente zero si trova invece all'ospedale Sacco ma è risultato negativo ai test.

Si è inoltre appreso che il 38enne positivo al Coronavirus il 2 febbraio scorso aveva preso parte a una gara podistica a Santa Margherita ligure e esattamente una settimana dopo, il 9 febbraio, aveva partecipato a un'altra gara a Sant'Angelo Lodigiano.

Nel pomeriggio di sabato 15 febbraio la squadra di calcio a 11 in cui militava il 38enne di Codogno ricoverato in terapia intensiva per il Coronavirus, la Picchio di Somaglia, ha giocato in trasferta a Madignano contro una squadra cremasca, la Amatori Sabbioni. I giocatori cremaschi, circa una ventina, sono stati invitati dall'Asst di Crema a non muoversi da casa fino al 29 febbraio. Saranno sottoposti a controlli nelle loro abitazioni.

Secondo l'Istituto superiore di Sanità un focolaio analogo a quello registrato in Lombardia si era verificato già in Germania "ed è stato contenuto in tempi relativamente brevi".

Coronavirus, chi ha sintomi chiami il 118 e non vada al pronto soccorso

Il ministero della Salute ha adottato una nuova ordinanza che prevede la "quarantena obbligatoria" per tutte le persone che abbiano avuto un "contatto" con i pazienti certificati positivi al coronavirus che provoca la Covid-19 e la "sorveglianza attiva" per tutte le persone che siano state nelle "aree a rischio" nelle ultime due settimane.

La raccomandazione delle autorità è quella, in caso di sintomatologia collegabile al Coronavirus (febbre e sintomi respiratori) di non accedere direttamente alle strutture di pronto soccorso, ma di contattare il proprio medico di medicina generale o il numero 118.


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