Cronaca

Accoltellato alla gola a Roma Termini: Salvini alza l'allerta, M5s lo avvisa: "Rimpatri fermi"

A Roma un marocchino di 37 anni è stato arrestato per aver tentato di sgozzare un 44enne georgiano che portava un crocifisso al collo. La Procura indaga per odio religioso dopo il racconto dei testimoni, ma la vittima avrebbe dato diverse versioni dell'accaduto

Tentato omicidio con l'aggravante dell'odio religioso: è il reato contestato dalla Procura di Roma al marocchino di 37 anni che sabato ha accoltellato alla gola un georgiano di 44 anni nella zona della stazione Termini.

La dinamica è ancora da accertare, ma la vittima avrebbe fornito diverse versioni in merito all'accaduto: ai medici del pronto soccorso ha raccontato che l'aggressore voleva rubargli la catenina con un crocifisso mentre al pm Alberto Galanti, titolare del fascicolo, ha detto che il marocchino avrebbe fatto riferimento alla religione cattolica.

Accoltellato per il crocefisso? Cosa è successo

L'aggressione subita da un uomo con un crocefisso è avvenuta alla vigilia di PasquaLa nota della Questura di Roma non riportava moventi religiosi: secondo la polizia è stata proprio la vittima, un georgiano di 44 anni, ad avvicinarsi sanguinante ai poliziotti nel piazzale del capolinea dei bus di piazza dei Cinquecento alle 10:30 di sabato mattina dichiarando di essere stato aggredito da un uomo che alla vista degli agenti si stava allontanando.

I poliziotti hanno inseguito l'aggressore, che intanto aveva buttato via il coltello, bloccandolo in via Cavour. Il marocchino, 37enne, è stato poi arrestato con l'accusa di tentato omicidio. Secondo la polizia i due, entrambi senza fissa dimora, avrebbero litigato per futili motivi a bordo di un autobus della linea 64

La vittima ha invece riportato una ferita alla gola, fortunatamente lieve. Soccorso, è stato trasportato in ospedale dove ha avuto 21 giorni di prognosi.

Tuttavia secondo quanto raccontato da alcuni testimoni, il marocchino al momento dell'aggressione avrebbe urlato: "Cattolico di m...a". Una versione che -secondo la procura capitolina- sarebbe stata confermata dalla vittima al magistrato, ma non ai medici del pronto soccorso.

Salvini scrive ai prefetti: "Stretta sui centri islamici"

Ovviamente l'episodio ha avuto una forte eco complice anche l'attentato contro i cristiani in Sri Lanka. Il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha scritto una direttiva a tutti i prefetti e questori per aumentare i controlli sui centri islamici "per prevenire ogni tipo di violenza contro cittadini innocenti."

M5s attacca Salvini: "Rimpatri fermi"

''Dopo Torino, Roma. I tristi fatti di cronaca di questi giorni, con l'aggressione prima a due agenti della polizia da un soggetto che sarebbe dovuto essere già espulso e che invece era libero di fare quel che gli pare in giro, poi con l'accoltellamento di oggi, dimostrano che il vero problema sono i quasi 600mila irregolari che abbiamo in Italia. E sui rimpatri non è stato fatto ancora nulla" spiega il Movimento 5 stelle.

"Il problema ce lo abbiamo in casa, non è che scrivendo una lettera o una circolare si risolvono le cose. Bisogna fare di più sui rimpatri che sono fermi al palo''.

Torino, aggredisce la Polizia con una sbarra di ferro urlando "Allah Akbar": era stato da poco scarcerato 

Giorgia Meloni ha incitato il governo a "bloccare ogni tipo di immigrazione islamica". 

"Se i musulmani pensano di portare la guerra santa in casa nostra, è arrivato il momento di prendere provvedimenti anche drastici: non resta che bloccare ogni tipo di immigrazione islamica finché non si saranno chiariti meglio le idee. Intendiamo difendere le nostre radici classiche e cristiane dal processo di islamizzazione dell'Europa, se ne facciano una ragione i buonisti e i sultani di mezzo mondo". 

Salvini aveva promesso 600.000 rimpatri: a che punto siamo?

Sono 1.267 dal 1° gennaio 2018 ad oggi gli stranieri che volontariamente hanno lasciato il territorio italiano rientrando nel proprio paese di origine con i Fondi per Asilo, Migrazione e Integrazione. Da Aprile si è tuttavia concluso il progetto AVRIT, realizzato dal Ministero dell’Interno, Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione e implementato dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM).

Per quanto riguarda i rimpatri forzati nel 2018 dal primo gennaio al 31 maggio sono stati 2.833, mentre dal primo giugno al 9 dicembre 2018 sono saliti a 3.626. Per un totale di 6.459 rimpatri. Ben al di sotto dei 100 mila all’anno necessari a raggiungere, nell’arco di una legislatura, la mirabolante cifra promessa da Salvini. 


I rimpatri fino a settembre 2018 Fonte: Sole 24 Ore

I rimpatri nel 2019, dall'inizio dell'anno al primo febbraio, sono 636 di cui 221 rimpatriati con accompagnamento alla frontiera.


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