Cronaca

Arriva il braccialetto elettronico, Domenico Diele trasferito ai domiciliari

L'attore sconterà la misura cautelare a casa della nonna ottantenne, a Roma

Domenico Diele

Tra poche ore l'attore Domenico Diele sarà trasferito a Roma, agli arresti domiciliari, a casa della nonna ottantenne. E' arrivato infatti il braccialetto elettronico che era stato ordinato dal gip del tribunale di Salerno, Fabio Zunica, al termine dell'udienza di convalida. 

La conferma arriva anche dalla casa circondariale di Fuorni dove Diele è recluso dalla notte del 24 giugno, dopo aver investito ed ucciso Ilaria Dilillo, 48 anni, mentre era guida della sua Audi A3 senza patente e sotto l'effetto di stupefacenti. 

"Il braccialetto: perché non arriva? Come mai non ce ne sono?", aveva detto pochi giorni fa Diele a Repubblica. "Quando sto al buio, in cella - ha confessato ancora l'attore - risento la scena dell’impatto. Continuamente mi tormenta il fatto che su quell’autostrada, dov’era tutto scuro, io non ho visto quella donna".

L'ordinanza emessa dal Gip

Secondo l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip "Diele ha agito in spregio delle più elementari norme di prudenza, mettendosi alla guida, per tragitto significativo (da Roma a Matera e poi da Matera a Roma) nonostante un provvedimento di sospensione della patente, peraltro violando in maniera palese le ulteriori previsioni del codice della strada in tema di rispetto della distanza di sicurezza e di obbligo di tenere una velocità adeguata alle condizioni della strada, e alla necessità di compiere manovre utili a evitare incidenti".

Nell’ordinanza è stato anche evidenziato che l’attore si sarebbe "distratto dal cambio di un cd" (dunque non il telefonino, come aveva raccontato l'imputato nella prima versione). Diele viene descritto come un soggetto "dalla non trascurabile pericolosità sociale" perché "rivelatosi più volte insofferente alle regole". E "la cui consuetudine con gli stupefacenti era già emersa in diverse precedenti occasioni". Una persona per la quale - "pure a fronte dello status formale di incensurato" - esiste "un concreto e attuale pericolo di ulteriori condotte recidivanti".


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