Cronaca

Crisi nera anche nel 2013: giù redditi e Pil, cresce la disoccupazione

Le "Prospettive per l'economia italiana nel 2012-2013" elaborate dall'Istat non promettono bene: la disoccupazione salirà all'11,4% e il prodotto interno lordo calerà anche l'anno prossimo

Altro che fuori dal tunnel. A discapito della fiducia del governo, le prospettive rosee sull'uscita dalla crisi economica da parte del nostro Paese vengono smentite dal rapporto elaborato dall'Istituto nazionale di statistica.

Senza troppi giri di parole, è un quadro cupo quello dell'economia italiana.  Ci sarà recessione anche nel 2013, mentre la disoccupazione continuerà a salire provocando forte battuta d'arresto per i consumi. Nel 2012 il prodotto interno lordo calerà del 2,3%, mentre nel 2013 scenderà dello 0,5% "nonostante l'attenuazione degli impulsi sfavorevoli ed un moderato recupero dell'attività economica nel secondo semestre". E' quanto prevede l'Istat nelle "Prospettive per l'economia italiana nel 2012-2013".

IL PRODOTTO INTERNO LORDO - La caduta del Pil iniziata nel terzo trimestre del 2011 dovrebbe proseguire, con intensità sempre più contenute, fino al secondo trimestre del 2013: la durata della crisi attuale supererebbe così sia quella del biennio 2008-09 sia quella del periodo 1992-93. L'attività economica nella seconda metà del 2012 "sarà contrassegnata da un andamento ancora in flessione, sia pur secondo ritmi significativamente meno intensi rispetto al primo semestre", osserva l'Istat. Il Pil diminuirebbe del 2,3% in media d'anno, a causa di un contributo marcatamente negativo della domanda interna (-3,6 punti percentuali, al netto delle scorte), solo in parte compensato da quella estera netta (pari a 2,8 punti percentuali, circa il doppio rispetto al 2011). Nel 2013, il Pil diminuirebbe, dunque, dello 0,5%, sottendendo un lieve recupero dell'attività economica nel secondo semestre.

LA DISOCCUPAZIONE - Disoccupazione ai massimi livelli nel 2012 e nel 2013: secondo i dati dell'Istat la maggiore partecipazione al mercato del lavoro osservata a partire dalla fine del 2011 è alla base del rilevante incremento del tasso di disoccupazione previsto per quest'anno (10,6%). Nel 2013 il tasso di disoccupazione continuerebbe a salire (11,4%) "a causa del contrarsi dell'occupazione, fenomeno cui si dovrebbe accompagnare un aumento dell'incidenza della disoccupazione di lunga durata".

La fase di debolezza ciclica dell'economia italiana "condurrebbe a un deterioramento complessivo delle condizioni del mercato del lavoro", ha rilevato l'istituto di statistica. Nei primi due trimestri dell'anno in corso "si è osservata una sostanziale tenuta dei livelli occupazionali, unitamente a una diminuzione delle ore lavorate (anche attraverso il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni), anche se segnali più negativi sono emersi a settembre". Di conseguenza, per il 2012 la diminuzione prevista in termini di input di lavoro sarebbe pari all'1,2%. A seguito del miglioramento delle condizioni economiche generali atteso nella seconda parte del 2013, il deterioramento delle condizioni complessive del mercato del lavoro potrebbe attenuarsi, anche se l'input di lavoro risulterebbe ancora in calo dello 0,5% in media d'anno.

STIPENDI E CONSUMI - Le retribuzioni per dipendente mostrerebbero una dinamica moderata (0,9%, nel 2012 e 1% nel 2013). La produttività del lavoro diminuirebbe nel 2012 per poi stabilizzarsi nel 2013. Il costo del lavoro per unità di prodotto tenderebbe a crescere in entrambi gli anni. Forte battuta d'arresto per i consumi nel 2012, mentre nel 2013 il calo si attenuerà. La spesa privata per consumi registrerà quest'anno una contrazione del 3,2%. Nel 2013, la spesa dei consumatori sarà ancora in calo (-0,7%), "a seguito delle persistenti difficoltà sul mercato del lavoro e della debolezza dei redditi nominali".
 


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