Cronaca

Disposta una perizia sull'orditoio che ha ucciso Luana D'Orazio

L'ipotesi degli investigatori, che lavorano insieme ai tecnici della Asl, è che Luana D'Orazio sia stata stritolata dall'orditoio perché sarebbe stata rimossa la saracinesca protettiva

Arriva una perizia tecnica sul macchinario in cui ha trovato la morte Luana D'Orazio, la giovane operaia di Pistoia morta lunedì scorso mentre stava lavorando in una azienda tessile di Oste di Montemurlo, in provincia di Prato. Lo ha deciso il pm che segue le indagini, convinto della necessità di andare a fondo nell’analisi dell’orditoio perché solo così si potrà capire se questa tragedia sia stata frutto di un malfunzionamento inaspettato, di una mancanza di sicurezza che magari si poteva evitare o, perché no, di una manomissione. Sarà un ingegnere ad occuparsi dell’analisi e uno dei punti su cui dovrà fare attenzione è il perché la saracinesca dell'orditoio sarebbe stata trovata sollevata. Intanto restano indagati sia la titolare dell'azienda che l'addetto alla manutenzione del macchinario. I loro nomi sono sul registro degli indagati per omicidio colposo e rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro.

L'ipotesi degli investigatori, che lavorano insieme ai tecnici della Asl, è che Luana D'Orazio sia stata stritolata dall'orditoio perché sarebbe stata rimossa la saracinesca protettiva, cioè il meccanismo destinato a prevenire gli infortuni. "Stiamo lavorando per capire se e cosa non abbia funzionato nel macchinario, compresa la fotocellula di sicurezza” aveva spiegato il procuratore capo di Prato, Giuseppe Nicolosi, che adesso attende gli esiti degli accertamenti tecnici e irripetibili sul macchinario che forse non era nella condizioni di sicurezza in cui sarebbe dovuto essere.


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