Cronaca

Meningite, vaccini e bufale: tutto quello che c'è da sapere

Il magazine digitale mensile dell'Istituto per la salute dell'Ospedale Bambino Gesù ha pubblicato uno speciale sui vaccini, destinato soprattuto a genitori e insegnanti

Dalle malattie alla herd immunity, fino alle bufale sul web. "A scuola di salute", il magazine digitale mensile dell'Istituto per la salute dell'Ospedale Bambino Gesù ha pubblicato uno speciale sui vaccini, una bussola nella giungla di informazioni e disinformazione cresciuta intorno a un tema sempre più discusso. Lo speciale, curato dal dottor Alberto Eugenio Tozzi, è diviso di due parti: la prima spiega perché ci si debba vaccinare e per quali malattie è necessario fare prevenzione; la seconda è invece dedicata alla herd immunity, ossia la cosiddetta "immunità di gregge", e agli effetti collaterali e al dibattito sui vaccini. Il magazine è rivolto a genitori e insegnanti, per spiegare con un linguaggio semplice temi base della pediatria. 

RISCHI VERI E FALSI DELLE VACCINAZIONI NELL'INFANZIA: CLICCA SU CONTINUA

Il ritorno di malattie debellate in alcune regioni è sempre possibile quindi è importante mantenere la copertura vaccinale a livelli ottimali. Tutti i bambini possono essere vaccinati, chiarisce il magazine: le eccezioni sono molto rare e inferiori all'1%. Può capitare che alcuni bambini, dopo un vaccino, possano avere delle manifestazioni cliniche che spesso nulla c'entrano con la vaccinazione e che si manifestano dopo un vaccino solo per caso. In altri casi, rari, si manifesta una reazione al vaccino stesso sotto forma di febbre, convulsioni o allergia.

Tutti i bambini che hanno manifestato "eventi avversi" dopo la prima vaccinazione possono essere regolarmente rivaccinati, con specifiche accortezze, chiarisce il magazine. Per quei bambini considerati "a rischio" la somministrazione avviene in ospedale, per facilitare l'eventuale e immediata somministrazione dei farmaci "salvavita". Nessuno dei "bambini a rischio" ha presentato problemi o manifestazione avversa di media e alta gravità e solo qualcuno ha avuto reazioni lievi. Si registra solo il caso di una bambina, a cui era stato prescritto il vaccino, perché aveva presentato una anafilassi grave e perché reazioni anafilattiche erano state presentate anche dalla madre e dalla nonna materna. L'esclusione di un bambino dalla vaccinazione è un evento eccezionale, conclude il focus, e può riguardare solo bambini con difetti immuitari congeniti o acquisiti. 

PERCHE' VACCINARE: CLICCA SU CONTINUA PER SAPERE COSA DICONO GLI ESPERTI

Nel corso dell'ultimo secolo, le vaccinazioni hanno permesso di modificare radicalmente lo stato di salute delle popolazioni del mondo, evitando morti e disabilità. Molte malattie, come ad esempio la poliomelite, sono scomparse. Oggi, soprattutto nei Paesi occidentali, molte persone scelgono di non vaccinarsi, soprattutto a causa degli effetti collaterali. "Le comuni reazioni alla somministrazione dei vaccini sono lievi e si autolimitano, mentre le reazioni gravi, come l'anafilassi, sono rarissime", scrive il magazine. In Italia e nel mondo viene condotta una costante attività di sorveglianza dei possibili effetti collaterali sia prima dell'immissione in commercio di nuovi prodotti sia dopo l'entrata in uso.

QUALI VACCINI PER QUALI MALATTIA: CLICCA SU CONTINUA

I vaccini stimolano l'organismo a produrre le difese che proteggono contro le malattie infettive, senza provocare la malattia stessa. Ma quali vaccini per quali malattie? Di tetano si può morire in una percentuale significativa di casi. Il vaccino è incluso nell'esavalente, si fanno tre dosi nel primo anon di vita, un richiamo a 5-6 anni e successivamente un richiamo ogni 10 anni. Nell'esavalente è contenuto anche il vaccino per la difterite: anche qui si fanno tre dosi nel primo anno di vita, poi un richiamo a 5-6 anni e successivamente un richiamo ogni 10 anni. In Italia per la prevenzione della poliomelite si usa un vaccino inattivato da somministrare con iniezione intramuscolo. E' incluso nell'esavalente, sono richieste tre dosi nel primo anno di vita e un richiamo in età scolare. Nell'esavalente è compreso anche il vaccino contro la pertosse, una malattia che può essere addirittura mortale nei neonati e nei bambini al di sotto di un anno; il richiamo è lo stesso per la difterite e il tetano. 

Poi ci sono le malattie da "Haemophilus influenzae b". Questo batterio può provocare meningite e altre malattie gravi come la polmonite. Il vaccino è costituito da una piccola parte del batterio ed è in grado di attivare il sistema immunitario senza provocare la malattia. Anche questo è contenuto nell'esavalente e si somministra nel primo anno di vita, come pure il vaccino per l'Epatite B. Il vaccino per le malattie da pneumococco è indicato per i lattanti e per i bambini fino a 5 anni d'età, la vaccinazione si fa con tre dosi nel primo anno di vita. Il meningococco comprende una famiglia di batteri che provoca la meningite o infezioni del sangue, i sierotipi più frequenti in Italia sono B e C. Contro quello di tipo C viene generalmente somministrato nel secondo anno di vita mentre quello per il sieroitipo B non è stato ancora inculso nel calendario nazionale ma è disponbile negli uffici vaccinali. Contro il morbilo il vaccino è composto da due dosi, la prima partire dai 12 mesi compiuti, la seconda tra i 5 e il 6 anno. Il vaccino per la varicella è disponibile in forma monovalente o in forma tetravalente, combinato con i vaccini contro il morbillo, parotite e rosolia. 

Per il Papilloma Virus esistono due diversi vaccini, somministrati con 2 o 3 dosi a seconda dell'età del paziente e del tipo di vaccino. La vaccinazione si fa dai 9 ai 14 anni. Perché si  efficace è importante che questa avvenga pèrima dell'inizio dell'attività sessuale. 

L'influenza stagionale può portare a complicanze gravi. Attualmente sono disponibili vaccini trivalenti che contengono due virus di tipo A e un virus di tipo B e un vaccino quadrivalente che contiene 2 virus di tipo A e 2 virus di tipo B. Contro l'epatite A è disponbile un vaccino inattivato che può essere somministrato a partire dal 12esimo mese, con uno schema di due dosi.

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Le vaccinazioni rappresentano, oltre alla protezione dell'individuo, anche una protezione per l'intera comunità. Nessun vaccino, spiega il magazine, ha un'efficacia del 100% ma se la percentuale delle persone vaccinate supera una certa soglia allora l'agente infettivo che si trasmette da persona a persona non può più circolare. E' il cosiddetto "herd immunity". Ma chi si deve vaccinare? Alcune condizioni di salute possono aumentare il rischio di effetti collaterali a seguito di una vaccinazione. La sicurezza dei vaccini viene monitorata anche dopo la loro immissione in commercio. I vaccini, seppur sicuri e efficaci, chiarisce il magazine, possono causare eventi avversi, come reazioni locali nel sito dell'inizione o febbre e in casi più gravi anche shock anafilattico, ma si tratta di eventi assolutamente eccezionali. La maggior parte delle reazioni dura poche ore o al massimo qualche giorno, spiegano gli esperti del Bambino Gesù. Se i sintomi persistono oltre le 72 ore o si manifestano reazioni più gravi è opportuno consultare il medico. 

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"HO LETTO SUL WEB CHE..." - Scegliere di confrontarsi con il proprio medico rende più serena la decisione di vaccinare il proprio bambino, dicono gli esperti. La preoccupazione è che troppi vaccini tutti insieme possano generare una sorta di "sberla immunologica" in soggetto con un sistema immunitario ancora immaturo, che ne uscirebbe quindi indebolito e più soggetto ad ammalarsi. Studi scientifici smentiscono queste paure: non si è mai osservato un aumento di malattie nei bambini che hanno ricevuto i vaccini. 
Tra i più comuni "falsi miti" c'è quello che il vaccino combinato possa portare all'autismo, come teorizzato dal medico inglese Andrew Wakefield, le cui tesi sono state smentite da un gran numero di studi (qui la ricostruzione dell'intera vicenda). 

Molti genitori sono allarmati dalla presenza di un conservante nel vaccino, il thimerosal, visto come possibile determinante di una serie di patologie neurologiche come l'autismo. La quantità di mercurio e il tipo di composti che vengono usati come conservanti per i vaccini "non rappresentano un rischio neannche teorico", spiegano gli esperti, secondo i quali "tutti gli studi effettuati sui possibili dani da mercurio contenuto nei vaccini non hanno dimostrato nessuna assocazione". Inoltre, i noti rischi delle malattie prevenibili con le vaccinazioni sono nettamente superiori ai rischi dei vaccini stessi, per cui è sbagliato pensare che è meglio prendersi le malattie naturali che vaccinarsi. L'allattamento al seno rafforza il sistema immunitario dei neonati ma non basta a proteggerli al 100% dalle malattie e non sostituisce quindi la vaccinazione. Lo stesso discorso vale per il livello igienico: buone condizioni igieniche non sono succifienti per proteggere dalle malatite infettive prevenibili. Una riduzione delle coperture vaccinale può aprire la porta ad epidemie di malattie infettive anche nei paesi industrializzati. 


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