Omicidio Varani, nessuna impronta di Foffo e Prato sulle armi: "Troppo sangue"
In base ai risultati consegnati dai carabinieri del Ris non risulterebbero evidenziate tracce sul coltello e sul martello utilizzati per uccidere il giovane Luca Varani, morto durante un festino a base di sesso e droga in un appartamento a Roma lo scorso 3 marzo
ROMA - Niente impronte digitali sulle armi utilizzate per uccidere Luca Varani, il giovane brutalmente assassinato nel corso di un party a base di droga ed alcol lo scorso 4 marzo in un appartamento di viale Igino Giordani, a Colli Aniene.
In base ai risultati consegnati dai carabinieri del Ris in Procura, non risulterebbero infatti evidenziate sul coltello e sul martello impronte digitali di Marco Prato e Manuel Foffo, i due accusati dell'omicidio.
La massiccia presenza del sangue di Varani sulle armi utilizzate per torturarlo fino a procurargli la morte non rende possibile individuare le impronte dei due, rendendo complessa la definizione delle responsabilità di quanto avvenuto nell'appartamento la mattina del 4 marzo scorso.
I risultati della perizia per il pubblico ministero non muta, però, l'impianto accusatorio nei confronti di Prato e Foffo che dopo l'arresto si erano accusati a vicenda su chi materialmente avesse dato il colpo di grazia a Varani.