Cronaca

Omicidio Leonardo Muratovic: c’è un terzo arresto

Il ragazzo di 27 anni è accusato di omicidio in concorso

Leonardo Muratovic

Le indagini sull’omicidio di Leonardo Muratovic, il pugile di Aprilia assassinato lo scorso 17 luglio ad Anzio durante una rissa, hanno portato a un terzo arresto. Dopo i due fratelli di origini magrebine, Adam e Ahmed Ed Drissi attualmente in carcere dopo essersi costituiti, un terzo ragazzo è stato accusato di aver preso parte all'aggressione mortale sulla Riviera Vittorio Mallozzi. Si tratta di un 27enne di origini tunisine, nato e cresciuto ad Aprilia: è accusato di omicidio in concorso.

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Arrestato 'Suzu' per l'omicidio di Muratovic

'Suzu', così lo chiama chi lo conosce, è gravato da pregiudizi di polizia per lesioni personali e violazione della legge sugli stupefacenti. I tre indagati sono accusati di avere aggredito con pugni e schiaffi Muratovic, per poi colpirlo con armi da taglio al petto ed al fianco, causandogli la morte. Le indagini sulla morte del ragazzo vanno avanti in un clima di "manifesta reticenza e omertà di tutti i soggetti a vario titolo coinvolti o testimoni dell'evento".

La ricostruzione dell'omicidio

La tragedia si è consumata alle due di mattina nell’ambito di una lite scoppiata per futili motivi durante la quale qualcuno ha tirato fuori un coltello e ha colpito Muratovic all’addome. Nonostante l’intervento di un mezzo del 118 per il ragazzo non c’è stato nulla da fare, le ferite riportate sono risultate letali. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il giovane era insieme alla fidanzata e ad altri amici nel disco-pub sulla spiaggia quando è scoppiata una rissa con altri ragazzi per motivi "abbietti e futili". La litigata è poi proseguita all'esterno: uno dei partecipanti ha estratto un coltello colpendo mortalmente Muratovic.

I dubbi sulla confessione di Adam

La confessione di Adam non convince: il ragazzo potrebbe aver detto di aver sferrato la coltellata al petto che ha provocato il decesso della vittima per coprire il fratello Ahmed. Secondo il racconto di Adam, Ahmed e 'Suzu' sarebbero stati "sempre presenti e partecipi sin dall'inizio delle prime minacce" rivolte a Muratovic, "evidentemente figlie di pregressi attriti", ma poi sarebbe stato lui ad infliggere il corpo mortale.


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