Cronaca

Non toccate questa pianta, provoca ustioni e cecità: allarme per la Panace di Mantegazza

Il lattice che fuoriesce dalle foglie e dai rami danneggiati può provocare estese ustioni sulla pelle. La pianta "aliena" ormai è diffusa su tutte le regioni alpine

Il suo nome scientifico è Heracleum mantegazzianum, ma è meglio conosciuta come Panace di Mantegazza. Può crescere in altezza fino a 5 metri e fiorisce una sola volta nella sua vita prima di morire. Ma seppur la sua vita sia breve, la sua crescita è molto veloce ed è ancor più invasiva. La preoccupazione principale l'alto livello di tossine chimiche contenute nella sua linfa che possono arrecare seri danni alla nostra salute.

A rendere particolarmente pericolosa la Panace di Mantegazza sono i danni che può riportare la pelle a contatto con il liquido interno tanto che la Regione Lombardia ne ha fatto oggetto di un’allerta a tutte le Asl. Ma l'allarme è scattato anche in Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Veneto e Trentino.

Ma perché la Panace di Mantegazza è così pericolosa? I danni che questa pianta può causare sono vesciche, eruzioni cutanee e ustioni che possono richiedere fino a sette anni per raggiungere una completa guarigione. La sua linfa contiene infatti sostanze chimiche tossiche che reagiscono con la luce, a contatto con la pelle umana, causando la formazione di vesciche. In pratica impedisce alla pelle di proteggersi dai raggi solari, e le conseguenze sono delle bruttissime scottature che lasciano evidenti cicatrici. Se la sua linfa entra in contatto con gli occhi, può causare cecità momentanea o permanente.

Che cosa fare con la Panace di Mantegazza

Se per qualsiasi ragione si entrasse in contatto con la Panace di Mantegazza la prima cosa da fare è lavarsi con acqua e sapone e poi recarsi all’ospedale. Gli esperti raccomandano di eradicarla nel caso la si dovesse vedere. Per farlo occorre però proteggere il corpo con abiti adatti, munirsi di guanti e occhiali, e coprirsi anche il viso.

Come riconoscere la Panace di Mantegazza

La Panace di Mantegazza si trova soprattutto lungo sentieri e argini, ma cresce anche in luoghi come parchi, cimiteri e terreni incolti. Si riconosce dal colore delle foglie, a differenza dell’angelica, dell’Heracleum lanatum e della panace comune (Heracleum sphondylium), di colore verde chiaro brillante e tendente al giallo con le profonde lobature e segmentazioni L’aspetto del tronco è molto spesso e robusto, simile a quello del carciofo, con striature rosso scuro e contornato da peli irti.

L’altezza e la mole sono molto superiori a quelle delle altre due piante citate dalle quali va distinta L’aspetto ovoidale dei frutti e del loro involucro che al momento della fioritura rimane attaccato alla base dell’ombrella e tende ad appassirsi. La Panace di Mantegazza è stata segnalata in Piemonte, Valle d’Aosta, Veneto e Trentino, Liguria occidentale, nell’estremo settentrionale della Lombardia in particolare a Cremona, nel Bresciano, nella Bergamasca e in Valle Camonica.


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