Cronaca

Caso Magherini, parlano i testimoni: "Il carabiniere non verbalizzava"

Testimoni intimiditi e ostacoli nelle indagini: accuse che i familiari di Ricky, ex calciatore della Fiorentina morto dopo un fermo dei carabinieri, rendono pubbliche

Foto da Facebook

Sono già passati tre mesi da quella notte tra il 2 e il 3 marzo in cui perse la vita Riccardo Magherini, dopo essere stato fermato dalla polizia. Tante ombre ancora sulla morte dell'ex calciatore fiorentino e anche tanta solidarietà alla famiglia che in questi mesi si è impegnata sperando di ottenere verità e giustizia.

Ogni giorno però un nuovo particolare viene a galla e l'inquietudine rispetto al caso sembra crescere. Uno degli otto testimoni racconta sulle pagine di popoff.globalist.it

Mente raccontavo dei calci che gli davano quando era a terra, il carabiniere che verbalizzava non scriveva: non sentivo il rumore dei tasti
Una testimonianza che è già stata depositata in procura a Firenze che la famiglia ha deciso di rendere pubblica come molto del materiale sul caso.

La testimone continua a raccontare dicendo di aver chiesto poi al carabiniere se non avesse scritto e lui avrebbe risposto: "Devo farlo? Il verbale è suo".

La famiglia ha deciso di rendere noti questi nuovi dettagli della vicenda durante un'iniziativa organizzata dai familiari di Riccardo in suo ricordo. Durante la serata, svoltasi nella città di Magherini a Firenze, sono stati anche riascoltate le telefonate tra sanitari del 118 da cui "emerge che l'intervento del 118 è stato approssimativo e che si è cercato di far coincidere orari che non coincidono" come afferma uno dei legali della famiglia, Francesca Casertano. Alla serata era presente anche Ilaria Cucchi, sorella di Stefano.

GUARDA IL VIDEO DELLA SERATA DEDICATA A RICCARDO

"Le forze dell'ordine dovevano essere pronte ad aiutarlo perché Riccardo aveva chiesto semplicemente aiuto. Non dovevano ammanettarlo e comprimerlo" spiega il fratello di Riccardo, Andrea Magherini. "Ci aspettiamo che alla fine loro vengano dalla nostra parte perché è tutto molto palese"conclude il padre Guido.
 


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