Cronaca

Il giallo della farmacista Serena Fasan: si indaga per omicidio volontario

La Procura attende gli esiti dell'autopsia, che chiarirà le cause del decesso della donna

Serena Fasan

Il suo corpo era riverso a terra, vicino a lei il suo cellulare. A trovarla morta in casa era stato il suo fidanzato ed è stato sempre lui a dare l’allarme agli inquirenti che poi sono arrivati sul posto per capire che cosa fosse successo. La domanda deve ancora trovare risposta e resta: che cosa è successo a Serena Fasan? Perché l’ipotesi più accreditata è che la farmacista 37enne trovata senza vita mercoledì sera nella sua casa di Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso, è che sia morta per un malore, anche perché sul corpo non ci sono segni di violenza e in casa la polizia non avrebbe riscontrato segni di colluttazione.

Però oggi la Procura trevigiana apre un fascicolo di inchiesta. Nessun indagato fra i nomi, ma il reato ipotizzato è quello di omicidio volontario. Qualcuno avrebbe dunque ucciso la donna? Gli investigatori non traggono conclusioni affrettate e restano cauti. Anche l’apertura dell’inchiesta è un atto dovuto per effettuare tutti gli accertamenti del caso. La verità infatti potrà emergere solo dall’autopsia, che chiarirà le cause del decesso della farmacista.

Stando a quanto riporta anche TrevisoToday, il corpo della 37enne aveva dei segni sul collo, ma che, secondo i familiari, sarebbero dovuti ad un estremo tentativo di rianimazione che è stato praticato sul posto. Ma i dubbi restano e il giallo si infittisce. Si fa largo anche l'ipotesi di un attacco epilettico da cui la donna sarebbe stata colta.


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