Cronaca

Un sottomarino nucleare nel porto di Napoli, l'ira del sindaco de Magistris

Il sottomarino nucleare statunitense Uss John Warner, prima di partecipare al bombardamento della Siria, il 20 marzo era in rada a Napoli. "Non si ripeta mai più" tuona de Magistris ricordando come Napoli sia città denuclearizzata e "città della Pace"

Un sottomarino nucleare nel porto di Napoli? È successo il 20 marzo scorso, ma è la presenza dell'ingombrante natante è stata resa pubblica solo oggi quando il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha espresso al Comandante della Capitaneria di porto di Napoli la sua contrarietà al ripetersi di casi simili.

Il contrammiraglio Faraone, comandante della capitaneria di porto di Napoli, risponde al sindaco De Magistris sulla presenza in golfo del sottomarino Usa che ha partecipato all'attacco in Siria:

"Su comunicazione dello stato maggiore della Marina l'Autorità marittima ha esclusivamente disciplinato, come previsto dal ministero dlla Difesa, le attività di navigazione per la salvaguardia della vita umana in mare. Il comandante ribadisce il divieto di ingresso in porto a unità a propulsione nucleare e con carico radioattivo".

De Magistris: "No a sottomarini nucleari a Napoli"

"Il porto di Napoli è un'area denuclearizzata - sottolinea il sindaco di Napoli Luigi de Magistris al Contrammiraglio Arturo Faraone in una nota inviata la scorsa settimana al Comandante della Capitaneria di porto ed incentrata sulla presenza in rada di un sottomarino nucleare statunitense.

"Ho appreso - scrive il primo cittadino - che lo scorso 20 marzo il sottomarino nucleare statunitense Uss John Warner è approdato nella rada della nostra città".

"Ho letto anche l'ordinanza n.17/2018 che lei ha emesso per le necessarie e correlate disposizioni di sicurezza e di navigazione. Desidero, a tal proposito, ribadire che il 23 settembre 2015 è stata approvata, su mia iniziativa, la delibera n.609 con la quale è stata dichiarata 'area denuclearizzata' il Porto di Napoli".

"L'atto - prosegue il sindaco - pone in evidenza la volontà di interdire l'attracco e la sosta di qualsiasi natante a propulsione nucleare o che contenga armamenti nucleari.

Non solo Napoli: quante sono davvero le armi nucleari in Italia

Non solo, il sindaco di Napoli nella sua missiva resa pubblica oggi riafferma: "Il ruolo di Napoli 'Città di Pace', rispettosa dei diritti fondamentali di ciascuno, convinta del disarmo e della cooperazione internazionale".

Considerando le specifiche della delibera citata, il primo cittadino chiude la sua nota a Faraone richiedendo di considerare, "per analoghe situazioni future", che "la determinazione e la volontà menzionate" nell'atto comunale sono dirette "al non gradimento che navi di tale caratteristiche sostino o transitino nelle acque della nostra città". Con delibera del 23 settembre 2015 è stata approvata, su mia iniziativa, la delibera n.609 con la quale è stata dichiarata "area denuclearizzata" il Porto di Napoli.

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USS John Warner in azione contro la Siria

Il sottomarino statunitense Uss John Warner ha partecipato all'attacco missilistico contro gli obiettivi militari in Siria dello scorso sabato.

In un video pubblicato sul canale YouTube specializzato in affari militiari "Aiir Source military" compare un video che mostra il lancio di un missile Tomahawk da un sottomarino indicato appunto come il John Warner (SSN 765) dislocato nel Mar Mediterraneo. Secondo i dati del Pentagono lo "USS John Warner "avrebbe lanciato in tutto sei missili Tomahawk contro gli obiettivi militari siriani".

Ma quante sono davvero le armi nucleari in Italia

Una ricerca della Fas, Federation of American Scientists, documenta come l'Italia nel 2014 custodiva il numero più alto di armi nucleari statunitensi schierate in Europa: 70 ordigni su un totale di 180. 

Se infatti sono solo nove i paesi al mondo a possedere ordigni nucleari (Stati Uniti, Russi, Francia, Regno Unito, Cina, India, Pakistan, Israele e Corea del Nord), ce ne sono altri cinque, tutti in Europa, che le ospitano all’interno dei propri confini pur non essendone proprietarie: secondo l’accordo di condivisione nucleare della NATO infatti, Belgio, Germania, Italia, Paesi Bassi, Turchia ospitano basi statunitensi con armi atomiche.

In Italia sono presenti almeno 70 armi atomiche statunitensi, di cui almeno 20 si trovano nella base bresciana di Ghedi e altre 50 nella base militare statunitense di Aviano.

Gli Stati Uniti possiedono tra le 4.000 e le 6.800 testate nucleari, numeri più o meno simili alla Russia impegnata in un programma di ammodernamento del proprio arsenale e dei suoi sistemi di lancio.

La Francia possiede non più di 300 bombe atomiche, la maggior parte delle quali si trovano a bordo di sottomarini dotati di missili balistici intercontinentali M-45 e M-51. Alcune testate possono anche essere sganciate da caccia-bombardieri, come il Dassault Rafale.

Il Regno Unito è la quarta potenza nucleare del mondo in termini di numero di testate possedute, Londra infatti ha 215 testate atomiche: il governo britannico mantiene una flotta di quattro sottomarini con capacità nucleari in Scozia, ognuno armato con 16 missili balistici intercontinentali della serie Trident.

La Cina ha un arsenale atomico più piccolo di quelli di Russia e Stati Uniti: non ne possiede più di 270 testate nucleari.

Un’altra potenza nucleare asiatica è l’India: Nuova Delhi possiede tra le 110 e le 130 armi atomiche, un arsenale sviluppato in violazione degli impegni di non proliferazione nucleare. Così come il Pakistan, il principale paese con cui si confronta proprio l’India: Islamabad possiede almeno 120 armi atomiche.

Discorso a parte per la Corea del Nord dove si stima siano state prodotto non più di otto o 10 testate.

Israele, non ha mai confermato né negato di avere a disposizione armi nucleari, ma è inserito nel novero degli Stati Nucleari.

Daltronde dal tempo della contrapposizione della guerra fredda l'arma atomica è il salvacondotto dei regimi: "Non farsi attaccare e avere una potente leva di ricatto nei confronti delle altre potenze nucleari e regionali è diventato il senso della bomba nucleare, che nessuno può sganciare salvo mettere in pericolo la sopravvivenza stessa della vita sulla Terra. 


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