Cronaca

Si sposano e vanno a vaccinarsi: la festa all'hub di Codogno

Una coppia di giovani sposi si sono presentati con ancora indosso gli abiti della cerimonia per ricevere lui la seconda e lei la prima dose di vaccino

Foto di repertorio Pixabay

Si sono sposati e poi, con ancora indosso i vestiti della cerimonia, sono andati a vaccinarsi. Dopo il rito e il pranzo, due neosposi sono corsi al palasport del comune lodigiano di Codogno dove sono in corso le vaccinazioni, accolti con sorpresa dal personale sanitario.

Come racconta il quotidiano Il Giorno, lo sposo era stato convocato per ottenere la seconda dose e pur sapendo del matrimonio aveva decisori non rinunciarvi e non spostare la data. Così, al termine della giornata, si è recato insieme alla consorte al centro vaccinazioni del comune dove dove nel febbraio del 2020 venne registrato il primo caso di coronavirus. Visto che lei aveva deciso di fissare l'appuntamento ricevere la prima dose di vaccino proprio in quello stesso giorno, i due sono stati vaccinati insieme.

Così si sono presentati lei col vestito bianco e lui in abito scuro con cravattino e cilindro, accolti dai medici e infermieri in servizio in quel momento. Una doppia festa, per un giorno che difficilmente potrà essere dimenticato. 

Il sindaco di Codogno: "Il mio sogno è lanciare in arie le mascherine e mostrare i volti con grandi sorrisi"

Intanto a Codogno si aspetta con ansia il momento in cui non sarà più necessario indossare le mascherine. "Lanciare le mascherine in aria e mostrare i volti con grandi sorrisi. Questo è il mio sogno e spero si avveri il più presto possibile", è infatti l’auspicio lasciato all’Adnkronos dal sindaco Francesco Passerini, per il quale "sarà un ulteriore passo in avanti verso la normalità e spero avvenga presto".

"Oggi non vedo l'ora di poterci trovare là dove tutto questo incubo è iniziato e lanciare le mascherine in aria sperando che sia l'ultima volta che la dovremo indossare, almeno per quanto riguarda l'esterno", ha aggiunto il primo cittadino. "Purtroppo sappiamo bene che non possiamo pensare che sia finito tutto però credo che oggi ci siano le condizioni, ci siano i numeri che non abbiamo registrato nell'ultimo anno e mezzo e speriamo incrociando le dita non risalgano, per poter pensare seriamente allo stop delle mascherine all'esterno. È necessario andare avanti, cercando di tornare quanto prima a una certa normalità. Non si tratta di un salto nel buio e poi siamo stanchi, qui sarebbe veramente un sogno che si avvera: aspettiamo fiduciosi questo passo in avanti necessario".


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