Cronaca

Chi è Nabil Dhahri, l'uomo che ha sterminato la famiglia e poi si è ucciso: 5 morti (tra cui due bimbi piccoli)

Nabil Dhahri ha ucciso la ex convivente, Elisa Mulas, i due loro figli e la madre di lei, e dopo si è tolto la vita. Non aveva accettato la fine della relazione secondo alcune testimonianze. Davanti ai soccorritori, una scena raccapricciante. Solo una bimba è scampata al massacro. La strage di Sassuolo scuote l'Italia intera

Nabil Dhahri ha ucciso la ex convivente, Elisa Mulas, i due loro figli e la madre di lei, e infine si è tolto la vita

Sono tanti i punti di domanda sulla strage di Sassuolo (Modena). Una scena raccapricciante si è presentata davanti ai primi soccorritori: cinque cadaveri, uccisi, con ogni probabilità, da un'arma bianca, un coltello. Tra le vittime due bambini piccolissimi, di due e cinque anni. Una scena del crimine di un'efferatezza tale che anche esponenti delle forze dell'ordine di grande esperienza non avevano mai visto in vita loro. Sono ore di sgomento nella cittadina emiliana  capitale del distretto ceramico: una terra ricca e "tranquilla" dove mai era avvenuto un fatto di sangue così efferato.

Strage Sassuolo: Nabil Dhahri ha ucciso la ex Elisa Mulas, la madre di lei e i figli piccoli

Nabil Dhahri, 38 anni, ha ucciso la ex convivente, Elisa Mulas, 43, i due loro figli e la madre di lei, Simonetta Fontana, e infine si è tolto la vita. E' questa l'ipotesi presa in considerazione dagli inquirenti per la dinamica della tragedia. Un'intera famiglia sterminata. Scampata al massacro brutale un'altra bambina, di 11 anni, nata da una precedente relazione di Elisa Mulas, che si trovava a scuola.

Le indagini sono solo all'inizio. Fino a notte la la polizia scientifica ha lavorato dentro la casa di via Manin, in un quartiere residenziale a poca distanza dal centro storico della cittafdina, cercando indizi e tracce. Nabil Dhahri ed Elisa Mulas non stavano più insieme da tempo.  Dhahri è stato per un periodo in Tunisia ma una volta tornato era solito andare a vedere i bambini anche lì, nella casa del massacro. L'uomo era arrivato al punto di minacciare la ex compagna di morte, come testimonierebbe una registrazione fatta nei giorni scorsi da Elisa. Questa circostanza è confermata da una vicina di casa: "Non ha accettato la fine della relazione, Elisa mi ha detto che era finita con Nabil qualche giorno fa".  Così lei, insieme ai due figli, da qualche settimana si era trasferita a casa della madre, nell'appartamento dove è avvenuto l'omicidio di 4 persone e il suicidio.

Il luogo del delitto Foto ModenaToday

Non aveva accettato la fine della relazione

Tutto è successo ieri, probabilmente fra le 15 e le 16. Il personale scolastico dell'istituto frequentato dalla bambina si è allarmato quando nessuno è andata a prenderla a scuola. Nessuno rispondeva al telefono. Così alcuni familiari si sono allarmati, andando in via Manin a cercare di capire cosa fose successo. Poco dopo la drammatica scoperta. La certezza è non ci sono problemi di natura economica alla base del gesto. L'uomo che è ritenuto essere l'autore della strage era ben integrato, viveva da tempo a Sassuolo e lavorava in un supermercato della zona. La madre dei suoi figli era invece impiegata come donna delle pulizia in città.

Ci sarebbe solo una dinamica plausibile: l'uomo, con un coltello, si sarebbe avventato sui suoi familiari. Sulla suocera, sulla donna con la quale aveva costruito un progetto di famiglia finito male e sui loro due figli, di cinque e due anni. Poi - è da chiarire se utilizzando o meno la stessa arma del delitto che gli inquirenti stanno cercando di identificare - si è tolto la vita. Si cerca qualche testimone che possa aver assistito, se non al massacro, almeno alle ore che lo hanno preceduto. Una strage che scuote l'Italia.

Il bisnonno malato era in casa e si è salvato

C'è un sopravvissuto tra le persone che erano presenti nell'appartamento di via Manin: è un anziano ultranovantenne, il bisnonno dei due bambini e padre della suocera uccisa. Era a letto, in precarie condizioni di salute per una malattia. 

Secondo quanto riportato oggi dai quotidiani locali, Elisa Mulas in passato era stata minacciata anche da un altro uomo, con cui aveva avuto una relazione e la prima figlia. La donna era stata maltrattata quando era incinta. L'uomo, un marocchino 40enne, venne poi condannato a otto mesi per stalking, poi prescritti. La Corte di appello però ha confermato anni fa la perdita della sua potestà genitoriale. La denuncia risale al 2010, quando lei aveva deciso di lasciarlo dopo essere rimasta incinta. Quando Elisa lo allontanò, lui avrebbe iniziato a perseguitarla e minacciarla.

 L'amica: "Dissi a Elisa di stare attenta all'ex, lei non aveva paura"

Elisa Mulas, foto Facebook

La Procura per i minorenni di Bologna ha disposto il collocamento in protezione per la figlia maggiore di Elisa Mulas.


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