Cronaca

Diciotto morti nelle case crollate di Amatrice: imputati condannati a 36 anni

"Erano completamente abusive". Il Tribunale di Rieti ha condannato tutti e 5 gli imputati nel processo per il crollo delle due palazzine di edilizia popolare di Piazza Augusto Sagnotti ad Amatrice in seguito al sisma del 24 agosto 2016

Le due palazzine crollate nel corso del sisma del 24 Agosto, in Piazza Augusto Sagnotti ad Amatrice FOTO ANSA

Condannati per il crollo di due palazzine che durante il terremoto di Amatrice il 24 agosto 2016 uccisero 18 persone e ne ferirono altre tre. I giudici hanno stabilito pene per complessivi 36 anni di carcere. La vicenda è quella che riguarda gli edifici di edilizia popolare di Piazza Augusto Sagnotti.

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Pubblico ministero in lacrime al termine della lettura della sentenza che ha visto accolte le sue richieste di condanna per i 5 imputati. Il magistrato, Rocco Gustavo Maruotti, non è riuscito a trattenere la commozione consolato addirittura dal Procuratore capo di Rieti, Lina Cusano Piro.

Al termine della lettura della sentenza di condanna molti tra i familiari delle 18 vittime lo hanno letteralmente circondato e ringraziato. Il pm Maruotti ha condotto per intero il fascicolo di indagine, dall'inizio alla fine, ed è impegnato su altri fascicoli riguardanti ulteriori crolli in seguito al sisma di quattro anni fa.

"Case costruite al risparmio, sarebbero crollate con qualsiasi sisma" 

"È stata fatta giustizia per intere famiglie sterminate la notte del 24 agosto 2016. Quelle palazzine gemelle, costruite in cemento armato dallo Iacp tra 1973 e il 1977, crollarono come castelli di carte senza lasciare scampo a chi le abitava" spiega Wania Della Vigna, legale dei familiari delle vittime.

"Le vittime - ha aggiunto il legale - ignoravano che le case consegnate dallo Iacp erano completamente abusive. Costruite con i soldi pubblici e in totale difformità del progetto iniziale (che invece era stato autorizzato) senza autorizzazione sismica del Genio civile e senza certificazione di abitabilità da parte del Comune di Amatrice. Un esempio di scelleratezze costruttive, ma anche amministrative, il tutto con l'assenza totale di controlli e verifiche". 

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